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Fino a quando non sarà Pasqua?

 
Santa Fizzarotti Selvaggi

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Santa Fizzarotti Selvaggi

Fino a quando non sarà Pasqua?

Noi e l'attesa di una luce di speranza: Santa Fizzarotti Selvaggi racconta vita e non-vita

Mercoledì 24 Marzo 2021, 10:30

«La fine della modernità implica anche la fine di quel monologo culturale che ha impedito finora all’uomo occidentale di percepire l’altro come tale e di stabilire con lui un rapporto di autentica reciprocità».
( E. Balducci )


Quanto ancora durerà l’emergenza Covid 19? Un anno è trascorso da una Pasqua in solitudine, una Pasqua che per principio coltiva il pieno senso della rinascita, del passaggio dalle tenebre alla luce. Qualche barlume in fondo al tunnel si percepisce, ma ancora siamo nelle tenebre in tutti i sensi. Squilibri psichici, patologie dimenticate, economia in ginocchio, speranze disattese e così discorrendo. Per principio l’emergenza ha un tempo apicale, il famoso picco, e poi raggiunge una condizione più gestibile e meno inquietante, quella del plateau, una condizione più o meno stabile. La stessa differenza che passa tra scalare la cima di un monte con tutti i pericoli possibili e il camminare in pianoro. E invece lotta continua al Virus per eccellenza, ancor più contagioso ,a volte malvagio, con le sue varianti comunque naturali in qualsiasi virus.
Si ha la sensazione sgradevole di una guerra a causa di un linguaggio bellico usato : coprifuoco, chiusure da bunker, esecuzioni fatte con multe e codici penali per coloro che trasgrediscono (pallide evocazioni di esecuzioni sommarie), banco alimentare, esercizi che falliscono e muoiono di fame tra gli artigli degli usurai e di altro, vaccini si e vaccini no, salvezza si e salvezza no, mascherine e gel disinfettanti, cabine igienizzanti e termoscanner dovunque, piccoli presidi sanitari quali fantasmatiche evocazioni di presidi militari (per molti un arricchimento e per altri la miseria).
E poi da tempo tutti muniti di telefonia mobile e computer come se il tutto fosse stato predisposto per tempo onde sostenere la grande scena dell’attacco di un Nemico nuovo , in questo caso un Virus. Forse armi domestiche di difesa e a volte di offesa?
Natale e Pasqua in solitudine e non in comunità: eppur si legge che «Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». Mt .20.
Certo l’esempio di blasfemia dell’ultimo Sanremo circa i simboli cristiani ci dice che urge riflettere su quanto drammaticamente sta accadendo. Fa tutto paura e anzi terrore. Sta prendendo corpo quel terrifico che neghiamo difensivamente. I films di fantascienza si fanno realtà con le temibili guerre agite con sistemi alternativi per nuovi riassetti del mondo? Per una mia scelta di vita mi sono ritrovata per una Associazione di Volontariato a gestire tra le varie emergenze quella del Kosovo sempre relativamente al mio ruolo. Una emergenza lunga iniziata a fine marzo e terminata in agosto del 1999. Personalmente con tutte le socie e di intesa con altri rappresentanti della stessa Associazione eravamo a disposizione e operative con un h24.
Accoglienza profughi quasi di continuo, campi profughi, ricongiungimenti familiari, raccolte fondi, magazzino unificato e quant’altro necessario. Poi lentamente l’emergenza divenne meno intensa fino a chiudersi non senza stress durato mesi da parte nostra. Gli sguardi dei bambini inermi da noi osservati durante la crisi del Kosovo ci sollecitarono fortemente a riflettere sulle inenarrabili conseguenze di stagioni che avrebbero potuto lacerare forse sempre di più gli animi di tutti. Nulla rimane lettera morta , ma tutto in ogni modo genera cambiamenti, lo si voglia o no.
«Le cose sono unite da legami invisibili .Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella » (G.Galilei). Certo una emergenza sanitaria può anche essere più lunga anche per vari stati confusivi. E a proposito di turbamento non possiamo non riflettere su quanto di difficile si dovrà esperire in futuro.
Si ha la sensazione di respirare in una condizione di «non vita», come un mio illustre collega ha avuto la generosità di scrivermi. È necessario, però , essere consapevoli che, al di là di questa immane catastrofe, ora trattasi della sfida posta dal «Virus» anche per la rinascita di nuovi e pur antichi modelli di vita, un nuovo e antico sentire più sano e senza arroganze narcisistiche. Ma quanti vorranno cambiare ottica ? Quanti sentiranno dentro di sé gli albori di una nuova coscienza solidale? «Tutti fratelli», scrive Papa Francesco, già tutti fratelli. Questo è vero anche scientificamente ragionando. Siamo pezzetti gli uni degli altri, fatti della stessa sostanza, figli di una unica Eva mitocondriale, la nostra madre arcaica secondo la genetica, siamo insieme genitori e figli gli uni degli altri , come apprendiamo da una delle sette parole della salvezza di Cristo sulla croce rivolgendosi alla Madre : «Donna ecco il tuo figlio» e a Giovanni «Ecco tua madre ». Ma perché si possa sentire di appartenere alla famiglia umana i fratelli devono imparare ad amarsi reciprocamente. Virus o non Virus . Che la Pasqua del 2021 sia davvero Pasqua di Rinascita in una luce nuova in grado di disperdere le tenebre della mente, del cuore e dell'anima per restituirci interamente al mondo reale dei dolori ma anche degli affetti veri e dell’amore.

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