È stata una grande emozione per me e per il pubblico del teatro Petruzzelli. L’attesa di tornare a suonare dal vivo, è stata abbastanza lunga. Ma alla fine ritrovare quell’empatia che si crea in ogni concerto e, soprattutto, quei silenzi riempiti dagli applausi: è stato liberatorio e commovente allo stesso tempo.
Per questa rinata emozione, ringrazio la Camerata musicale barese di avermi dato la possibilità di essere tra i primi in Italia a salire sul prestigioso palco del Petruzzelli, uno dei teatri più belli d’Italia, nonché di avermi dato l’onore di avviare la stagione in cui sono inseriti grandi artisti in cartellone.
C’è il sentore di ritorno alla normalità, lentamente si sono aperti i teatri, i musei e i cinema. Quindi, c’è un grande risveglio, una ripartenza che ci meritiamo anche perché l’Italia è un grande paese e questa pandemia ci ha permesso di unirci e superare i momenti difficili vissuti per un anno e mezzo. Tutte le ripartenze e i concerti che ricominciano, sono un auspicio verso un futuro nuovamente roseo.
Questo futuro in costruzione ci permetterà di lasciarci alle spalle la brutta avventura che ci ha costretti a rimanere chiusi nelle nostre casa privandoci anche della libertà.
La musica e la cultura, finora completamente dimenticate, finalmente rientrano nei disegni anche della politica. Grazie a poche associazioni che sono presenti in Italia, tra questi la Camerata musicale barese, questo sogno di riapertura si è avverato.
Inoltre, sono onoratissimo di aprire una stagione dove poi si esibiranno alcuni dei miei miti musicali come Ivo Pogorelich (giovedì 10), uno dei più grandi pianisti del mondo, e Salvatore Accardo (questa sera accompagnato al pianoforte da Bruno Canino, ndr), il più grande violinista al mondo. Insomma, nel cartellone della Camerata c’è il meglio della musica classica e della musica pop di qualità. E, comunque, a prescindere dai generi, ci saranno finalmente dei concerti di musica suonata. Perché la musica va ascoltata dal vivo per trasmettere al pubblico le vere emozioni.
Il mio pensiero va a tutte le maestranze, cioè a tutti coloro che lavorano dietro le quinte, che sono stati quelli più penalizzati. Ricordo appunto le manifestazioni che sono state fatte in piazza Duomo a Milano, o i famosi bauli in piazza del Popolo a Roma. È stato un momento molto delicato, non tanto per noi artisti, ma per i tecnici e le maestranze che hanno dovuto inventarsi un’altra attività per sopperite all’assenza del lavoro, e non è stato semplice. Per il futuro, mi auspico il ritorno alle emozioni e al calore del pubblico, allo scambio che tutte le volte intercorre tra noi artisti e le persone che si nutrono dell’essenza della musica, una vera cura per l’anima.
Il concerto di ieri sera al Petruzzelli, comunque, è stato un tutto esaurito virtuale a causa delle norme vigenti anti-Covid, perché sono rimaste fuori più di 500 persone. Per questo, in accordo con la Camerata, abbiamo deciso di riproporre in autunno un altro mio concerto, per dare la possibilità di assistere al live a un numero maggiore di persone.