Sabato 06 Settembre 2025 | 18:01

Lecce, una vigilia agitata a caccia di nuove certezze

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Lecce, una vigilia agitata a caccia di nuove certezze

Luperto: «Strada in salita ma verdetti lontani, crederci un obbligo». «Cambiare allenatore nel cuore dello sprint sarebbe stato un errore»

Mercoledì 23 Aprile 2025, 12:38

LECCE «La strada è senza dubbio molto in salita in quanto, negli ultimi cinque turni, il calendario con il quale dovrà fare i conti il Lecce è di gran lunga più complicato rispetto a quello dell’Empoli e del Venezia, che hanno un punto in meno dei giallorossi. A questo si aggiunga che l’undici diretto da Giampaolo sta vivendo un periodo nero. Da qui a dare per scontata la retrocessione della squadra salentina, però, ne passa. Il calcio è ricco di scudetti vinti o persi oppure di salvezze conquistate o sfuggite in extremis ed a causa di risultati giunti contro ogni pronostico. Pertanto, l’unica cosa certa è che non si deve mollare e bisogna tirare fuori ogni più riposta energia per provare a risollevarsi e per tentare di meritare la permanenza. Sarebbe grave non giocare sino in fondo tutte le carte a propria disposizione». A parlare è Claudio Luperto, leccese doc, cresciuto calcisticamente nel vivaio del club della propria città, con la cui maglia ha poi militato in A ed in B e nel cui settore giovanile ha allenato dopo avere appeso le scarpe al chiodo.

L’ex centrocampista ha assistito, dagli spalti del «Via del Mare», al match perso per 0-3 da Federico Baschirotto e compagni contro il Como: «Sono stato impegnato nel campionato di Eccellenza da trainer del Novoli e quindi, in precedenza, non ho potuto vedere all’opera i giallorossi. L’ho fatto sabato e mi sono emozionato nell’ammirare lo stadio stracolmo e ribollente di passione per il Lecce. Purtroppo, le cose non sono andate come tutti avremmo sperato e voluto».

Alla fine è scoppiata la contestazione. Nel mirino sono finiti tutti. Dai calciatori al tecnico sino ai dirigenti, con in testa il presidente Saverio Sticchi Damiani ed il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino, gli stessi che hanno gestito le precedenti due stagioni, conclusesi con la permanenza. «L’umore del tifoso è legato al risultato. I fischi sono figli della delusione e della frustrazione. Al di là delle valutazioni legate al momento, però, si deve avere anche una visione di lungo periodo. Non bisogna dimenticare da dove questa proprietà è ripartita e cosa abbia fatto, mantenendo la squadra per tre stagioni in A, e di cosa stia tentando di costruire anche sotto altri profili per dare al Lecce un respiro di lungo periodo. Insomma, pur con l’enorme dolore che deriverebbe da un eventuale declassamento, occorrerà essere equilibrati onde evitare che il “giocattolo” si rompa. Tutti vorremmo i giallorossi sempre in massima serie, ma la storia della formazione salentina è fatta di cadute e di risalite».

Dopo la sconfitta patita ad opera del Como, si era vociferato che sarebbe potuta saltare la panchina di Marco Giampaolo. Invece, non è stato così. Inoltre, da ieri sera è scattato il ritiro in Lombardia, in vista della sfida di venerdì con l’Atalanta. «Cambiare allenatore a 450’ dalla conclusione sarebbe stata una scelta disperata perché il nuovo trainer avrebbe avuto pochissimo tempo per incidere. Inoltre, nessuno avrebbe accettato un incarico per cinque gare ed avrebbe preteso un contratto anche per la prossima stagione, nella quale non ci sono certezze sul campionato di appartenenza. Penso che siano questi i motivi che hanno indotto a proseguire sulla strada intrapresa. Toccherà a staff tecnico e calciatori riuscire a dare quel qualcosa in più che è necessario per riprendere il filo del discorso. Non esistono ricette. Ciascuno dia il massimo e provi a gettare sul rettangolo verde energie che non immaginava nemmeno di avere a disposizione».

Nelle prossime due partite il Lecce se la vedrà con l’Atalanta terza in classifica, in trasferta, e con il Napoli primo in graduatoria, al «Via del Mare». Ieri, al termine dell’allenamento pomeridiano, il Lecce si è trasferito in Lombardia, dove proseguirà la preparazione in vista della partita di venerdì (ore 20.45) sul terreno dell’Atalanta. «Sono match sulla carta proibitivi. Sia gli orobici che i partenopei, però, hanno già lasciato dei punti ad altri team medio-piccoli. I giallorossi dovranno provare con tutte le proprie forze a smentire i pronostici che li vogliono battuti. Dare per scontato di uscire sconfitti equivale a perdere prima ancora di scendere in campo».

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