LECCE - Il Lecce fa visita alla Juventus in una sfida che sulla carta si presenta decisamente proibitiva per i giallorossi, con i bianconeri favoriti d’obbligo. Ma si sa, il calcio è fatto anche di ribaltoni e di risultati inattesi. Così, la squadra di Marco Giampaolo si cimenterà nell’impresa di uscire dalla sfida di Torino con in tasca dei punti che sarebbero preziosissimi in chiave salvezza. «Bisogna avere personalità per giocare queste partite - appunta il tecnico giallorosso - servirà la giusta presunzione. Significa scendere in campo con la volontà e l’autostima necessarie per dimostrare di esserci e di voler fare la partita. Che poi l’avversario sia più forte è fuori di dubbio. Ma non voglio una squadra remissiva. Da 1 a 10 il livello di attenzione deve essere 11, così come la capacità di stare nell’incontro, senza trascurare alcun centimetro del campo. Bisogna fare una partita di grande spessore fisico, agonistico e tattico. Senza tralasciare l’aspetto tecnico, che è l’essenza del calcio. Dobbiamo essere bravi a massimizzare quello che ci lascerà la Juventus, ma non si deve sbagliare l’atteggiamento mentale».
Dal punto di vista motivazionale, il Lecce arriva nel migliore dei modi a detta di Giampaolo: «Abbiamo tutte le ragioni per essere motivati. Qualsiasi cosa oggi deve motivarci, qualsiasi avversario. La motivazione di fondo è l’obiettivo, e deve passare attraverso queste partite importanti. La squadra ha lavorato bene come sempre. Al di là del blasone dell’avversario troviamo una Juventus che ha cambiato pelle nelle ultime partite, è una sfida tostissima. Ma non c’è niente di nuovo, lo era anche quella contro il Venezia».
Quanto al morale della squadra, il tecnico non teme ripercussioni visti i risultanti deludenti delle ultime settimane: «Non è difficile tenere alto il morale dei ragazzi. Io non so mentire, non riesco a recitare un ruolo che non mi appartiene. Quando dico qualcosa alla squadra è perché lo penso davvero, nel bene e nel male. Non ho problemi a motivarla, per me questa squadra è come un figlio, se qualcuno le dà addosso a me dà fastidio. Sono innamorato della mia squadra e per lei mi farei ammazzare…per questo sono diretto. Ci sono tanti confronti, anche accesi. Ma non esistono scorciatoie. A sette partite dalla fine bisogna andare fino in fondo, non c’è nulla da gestire».
Giampaolo sottolinea le qualità della Juventus anche alla luce del nuovo corso varato da Tudor: «Abbiamo preparato la sfida nel modo giusto. Conosco Tudor e so come gioca, in due settimane è già riuscito a dare una identità alla squadra, hanno fatto una grande partita a Roma. Dobbiamo essere bravi a sfruttare le occasioni che ci concederanno. La Juventus ha cambiato stile di gioco, adesso ha virato verso lo stile dell’Atalanta di Gasperini, con la gestione di Thiago Motta era un’altra squadra».
Dopo la sfida di Torino, il Lecce se la vedrà in casa con il Como, un viatico fondamentale in chiave salvezza. Così, le scelte di formazione nella sfida ai bianconeri potrebbero essere influenzate anche dal turno di campionato della prossima settimana, in considerazione dell’elenco dei diffidati, in cui figurano Berisha, Krstovic, Rafia, Pierotti e Ramadani. «È un quesito che mi sono già posto - sottolinea Giampaolo - farò la scelta più giusta a riguardo». Scalpita per una maglia da titolare anche N’Dri, che ha avuto un buon impatto nell’incontro dello scorso turno di campionato con il Venezia. Il tecnico giallorosso non si sbilancia però sulla sua presenza dal primo minuto: «Senz’altro sarà dalla partita, devo ancora decidere se dall’inizio oppure da subentrante. Ma ciò che conta è la qualità della presenza, non la quantità».
La squadra giallorossa è partita alla volta di Torino senza intoppi dell’ultima ora: Giampaolo può contare sull’intera rosa a sua disposizione, a eccezione del solo infortunato Marchwinski.