Sono stati due giorni intensi, emozionanti, avvincenti, quelli in terra abruzzese. Una breve, ma sfolgorante cavalcata, che ha portato la nazionale italiana di calcio a 5 femminile a tagliare un traguardo epocale: la qualificazione alla FIFA Futsal Women’s World Cup, che si terrà nelle Filippine dal 21 novembre al 7 dicembre prossimi. Stefano Castiglia, presidente della Divisione Calcio a 5, ha espresso tutto il suo entusiasmo: «Questa disciplina sta vivendo un momento magico grazie anche alla sinergia con Club Italia. Siamo già pronti per quest’altra avventura».
Persino il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha preso parte alla festa: «È una grande soddisfazione, perché questo risultato è un premio per tutto lo sport italiano». L’artefice del «miracolo» sportivo, la ct Francesca Salvatore, è «strafelice»: «È un traguardo super meritato, per noi in primis ed è un regalo che facciamo al nostro sport, con la speranza che sia l’inizio di tanti successi». Dunque. Nei due match fondamentali dell’Elite Round, le azzurre hanno superato prima con disinvoltura l’Ungheria (6-1) e, poi, con qualche affanno, la Svezia (5-4).
Sul parquet del «PalaRoma» di Montesilvano, protagoniste assolute di questa impresa ben tre calcettiste, che vestono l’ormai gloriosa maglia del Bitonto: Renata Adamatti, Alessia Grieco e Nicoletta Mansueto. L’asso italo-brasiliano ha dominato la scena con le sue magie da giocoliera impareggiabile in ambedue le sfide, ingioiellando i tabellini per ben tre volte. La giovane giocatrice laziale ha dato il suo contributo di energia e dinamismo ed ha colpito pure un palo contro le magiare, con uno sfortunato piattone di giustezza. La campionessa nocese, infine, ha segnato una rete nello scatto iniziale, e quindi decisivo, contro le nordiche, con un bolide abbacinante su suggerimento di Renatinha: «Abbiamo fatto qualcosa di grandissimo, immenso oserei dire - sorride Nicoletta -. Abbiamo scritto un capitolo incredibile di storia. Per la prima volta abbiamo ottenuto l’accesso ad un Mondiale ufficiale. È un sogno che forse neppure immaginavo quando ero bambina».
«Rappresentare una nazione, un movimento intero - racconta Mansueto -, ti fa sentire onorata e privilegiata, perché scendi in campo e sai che dietro di te c’è tutto un popolo che ti sostiene e ti spinge a dare sempre il massimo». Chi pratica uno sport col cuore, come fa la consigliera comunale nocese, sa che dietro quel cuoio in miniatura che rotola ci sono gioie e dolori, euforia e mestizia, luce e buio: «Ho griffato il 3-0 e, ovviamente, farlo vestita d’azzurro non ha eguali. Inoltre, venendo da un periodo molto nero, devo ringraziare questo sport che mi sta aiutando ad andare avanti. Beh, il gol è tutto di mio padre (deceduto qualche mese fa, ndr), perché mi ha sempre accompagnato in questa mia passione e so che era in campo con me e ho dedicato tutto a lui e a mia madre che era sugli spalti».
Dopo la terza, ininfluente partita del girone contro il terribile Portogallo - passavano, infatti, le prime due -, si tornerà di nuovo a battagliare per lo scudetto nella massima serie.