Lunedì 08 Settembre 2025 | 22:06

Il Bari riparte, Di Cesare: «A Castellammare vogliamo dare conferme dopo la vittoria con il Frosinone»

 
ANTONELLO RAIMONDO

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ANTONELLO RAIMONDO

Il Bari riparte, Di Cesare: «Concentriamoci su Castellammare. Vogliamo dare conferme dopo la vittoria con il Frosinone»

Ma l'argomento del giorno è l'affare Dorval, ovvero la cessione (poi saltata) dell’esterno francese al Napoli a partire da giugno 2025.

Sabato 08 Febbraio 2025, 12:57

13:02

BARI - Un passo falso. Evitabile prim’ancora che dannoso. In grado, finanche, di distogliere l’attenzione verso un mercato di gennaio che ha messo in evidenza un Bari capace di portare a casa rinforzi in grado di alzare il livello del gruppo. L’affare Dorval, ovvero la cessione (poi saltata) dell’esterno francese al Napoli a partire da giugno 2025. Parliamo di questo. E di una tifoseria che s’è ribellata sull’altare di una indipendenza che, qui, nessuno ha voglia di barattare.

Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare se la sarebbero risparmiata volentieri una vicenda così scivolosa. L’ex capitano, soprattutto, conosce ormai tutto di Bari e dei baresi. E mai si sarebbe spinto fino al punto in cui si è arrivati. Il problema è che certe decisioni volano sulle teste dei dirigenti addetti al mercato. Piaccia o non piaccia, funziona così. È la Filmauro a decidere, con un occhio sempre ben fissato su bilanci e paletti finanziari. E dispiace, certo, che il tentativo di «smarcamento» sia toccato a Di Cesare e Magalini. Al culmine di spiegazioni assolutamente insufficienti. Dorval è ancora qui, vero. Ma tutto il resto è materia discutibilissima.

«È un giocatore che sta facendo bene, è attenzionato e per fortuna ora gioca nel Bari - le parole di Magalini - non è mia consuetudine raccontare trattative e aneddoti ma questa operazione ha creato tanto clamore. Quindici giorni fa io e Di Cesare ci siamo visti in sede con gli agenti di Dorval. È stato un confronto lavorativo per trovare un equilibrio nel solco del miglioramento del suo contratto. Abbiamo trovato una soluzione economica con il giocatore e siamo tutti felici. Gli agenti ci hanno detto che potrebbe esserci linteressamento di due squadre estere ma a noi non sono arrivate proposte. Ogni settimana gli addetti ai lavori vengono a vedere partite, quindi più di una società sta magari valutando il giocatore. La settimana scorsa ho ricevuto una telefonata dal ds del Napoli, Manna. Mi ha chiesto informazioni sul giocatore e mi ha manifestato la possibilità di un interessamento da parte loro. Io e Di Cesare sapevamo questo. Nell’ultimo giorno di mercato arriva la notizia di una trattativa chiusa, come fosse una bomba in mano. Allora noi eravamo all’oscuro di tutto. Spero di essere stato chiaro e trasparente. Se, poi, ci sono stati movimenti in alto... Posso solo dire che ho messo Dorval nelle condizioni di fare il meglio. Deciderà anche il ragazzo cosa fare nel futuro, di più non posso dire».

Il discorso scivola sul mercato reale. «Abbiamo portato in rosa tre giocatori di livello. Lavoriamo in sintonia con l’area tecnica. Pensiamo di aver fatto operazioni che ci soddisfano. Abbiamo chiuso Maggiore alle tre nella notte tra domenica e lunedì. Tutto parte da lontano, era il primo nome in cima a una lista di quattro centrocampisti. A un certo punto si era allontanato e domenica sera c’è stato un’accelerata. Siamo stati accontentati tutti, tutti volevamo migliorare l’organico e la rosa. È un lavoro di gruppo che ha portato a questo. Parliamo di giocatori di livello e siamo convinti di aver migliorato la rosa sul piano qualitativo e tecnico, rispondendo alle richieste dellallenatore».

Capitolo obiettivi. Oggi, non raggiungere i playoff sarebbe un mezzo fallimento. «Abbiamo una posizione buona, anche se ibrida. Sappiamo dove siamo mancati fino ad ora. Abbiamo cercato di sopperire a questi errori fatti finora. L’obiettivo era di migliorare la rosa e pensiamo di esserci riusciti ma è ovvio che parlerà il campo. Vogliamo fare meglio dell’attuale posizione. Questanno la Serie B ha una forbice molto ridotta tra zona playoff e zona playout. È giusto essere fiduciosi ma occorre prestare attenzione. Pensate che oggi in zona playout ci sono club come Sampdoria, Salernitana e Frosinone. Attenzione a tutto ma convinzione di avere dei valori».

La politica dei prestiti, tema sempre molto caldo. «Ho letto che è stato preso Bonfanti, un altro acquisto in prestito. A Reggio Emilia ci sono venuti a mancare due attaccanti e la situazione era difficile, abbiamo cambiato strategia di lavoro. Stavamo valutando un attaccante con caratteristiche diverse. Siamo andati a prendere un giocatore con un prestito oneroso perché non si poteva far diversamente. Domenica quando ha segnato il gol non ci è stato annullato perché è in prestito. Per me quello dei prestiti è un falso problema. Il mercato della serie C? Siamo sui campi ogni fine settimana e crediamo nel mercato del calcio minore. A oggi in questo mercato non abbiamo avuto possibilità di portare a casa qualche giovane. In previsione del mercato di giugno abbiamo già attenzionato qualche ragazzo. Dovè il problema sul fatto che andiamo a vedere partite di C? Io le vedo da 30 anni, ho seguito anche la Serie D. Il Bari, in ogni weekend, è su almeno 10 campi di Lega Pro. Abbiamo notato Angileri, che è un giocatore interessante. Il Monopoli ora è concentrato sul campionato, ha la possibilità di vincerlo. Credo che non sarebbe cedibile nemmeno per 2 milioni di euro».

LEADER TECNICO Valerio Di Cesare ha lo stesso approccio di quando calcava i campi in erba. Motivato, grintoso, ambiziosissimo. Lui non ha paura a togliere la maschera della diplomazia. Per l’ex capitano «il Bari è una squadra forte». Lo pensava in estate, figurarsi ora che, insieme a Magalini, è riuscito a mettere a segno colpi importanti. Chi lo conosce bene sa che non firmerebbe mai per il settimo o ottavo posto. E nemmeno per il sesto. Fa bene, però. Campionato equilibrato, vero. Ma anche di una mediocrità pazzesca. Perché non alzare l’asticella? Perché non traghettare un messaggio di fiducia. Della serie «io ci credo, vogliamo un Bari che possa arrivare più in alto possibile». Sennò, a furia di sentirsi piccoli, brutti e figli di un Dio minore... ci si tira addosso anche il malocchio.

«Quando abbiamo fatto la conferenza a settembre e la squadra non aveva ancora vinto - le parole di Di Cesare - dicevo che questa squadra poteva ambire ai playoff. Cinque mesi dopo sono ancora convinto di questo. Ce la giochiamo con tutti e dobbiamo crederci. Non firmo per nessun piazzamento. Ho molta fiducia in questi ragazzi. Sono molto contento e non firmo per niente. Qui siamo tutti ambiziosi, poi sappiamo che è difficile e ci sono squadre più forti di noi. Ma se i ragazzi hanno dimostrato questo, perché non crederci?».

«Mi è spiaciuto molto aver perso Sibilli - dice ancora - purtroppo è il calcio, so quanto il ragazzo tiene a Bari e quanto ha dato a questa piazza. Non dimentichiamoci che però a giugno potrebbe tornare da noi. Mentre per quel che concerne il mancato arrivo di un rinforzo in difesa mi preme far sapere che c’è stato un confronto con il mister e si è deciso di non intervenire. Ad oggi siamo la seconda miglior difesa del campionato, abbiamo perso Matino che non aveva giocato nemmeno un minuto. Si poteva provare a prendere un giovane magari ma abbiamo fatto altre valutazioni. Senza contare che abbiamo un Vicari in grado di alzare il suo livello. Per me Francesco è uno di quei giocatori poco sponsorizzati. Lo ritengo un ottimo difensore. Sono d’accordo sul fatto che non stia performando come ci ha abituato. Sta avendo degli infortuni che sicuramente incidono nella sua performance. Ora, però, concentriamoci su Castellammare. Per noi è una partita importante e ce la andremo a giocare come sempre. Vogliamo dare conferme dopo la vittoria con il Frosinone».

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