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Bari in emergenza, Lella fuori 10 giorni? In casa biancorossa l’infermeria si sta affollando

 
antonello raimondo

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Bari in emergenza, Lella fuori 10 giorni?  In casa biancorossa l’infermeria si sta affollando

Sono già fuori, e ne avranno ancora per un po’, Lasagna, Novakovich e Oliveri. L’ultimo arrivato è Lella, fermato da un problema muscolare

Martedì 28 Gennaio 2025, 12:33

BARi - Non è un momento particolarmente fortunato in casa Bari con l’infermeria che si sta pericolosamente affollando. Sono già fuori, e ne avranno ancora per un po’, Lasagna, Novakovich e Oliveri. L’ultimo arrivato è Lella, fermato da un problema muscolare nel primo tempo della sfida a Cesena. Osservando il linguaggio del corpo del calciatore si ipotizzava un infortunio abbastanza serio. Invece gli esami strumentali hanno fatto chiarezza, non c’è lesione delle fibre e il ragazzo di Santeramo potrebbe aver bisogno di una decina di giorni per la completa ripresa agonistica. Sicuro il forfait contro il Frosinone, a rischio la trasferta di Castellammare di Stabia, più certo il recupero per la sfida contro la Cremonese.

Una brutta notizia per Moreno Longo. Lella, in questo momento, è uno degli imprescindibili. La sua fisicità, per esempio, fa la differenza. Per non parlare del suo muoversi in verticale, attaccando spazi e palloni con i tempi della mezz’ala di razza. Centrocampista aggressivo, intenso e resistente. Un vecchio adagio popolare racconta che, spesso, «dietro il guasto c’è l’aggiusto». Ecco, viene in soccorso il mercato che, anche alla luce dell’indisponibilità di Lella, costringe il Bari a cercare un omologo. Esigenza che esisteva anche prima della trasferta di Cesena alla luce della mancanza di alternative per quel ruolo. Coli Saco è ritenuto, evidentemente, troppo acerbo. Maiello, ormai, fuori gioco alla luce dello scarsissimo minutaggio che l’allenatore gli concede. Bellomo non ha più il passo per giocare in mezzo al campo. E allora, bisogna darsi una mossa. A Magalini e Di Cesare il compito, assolutamente non semplice, di individuare e bloccare un giocatore che sappia garantire a Longo fisicità e inserimenti in zona offensiva.

Benedetti continua a rappresentare un profilo ideale. E qui a Bari i tifosi ne sanno qualcosa viste le grandi cose fatte vedere nella squadra che arrivò a due minuti dalla clamorosa promozione in serie A. Un’intuizione felice firmata Polito che, non a caso, provò a riscattarlo nel mercato di gennaio senza ritrovarsi con il budget per accontentare la Sampdoria (500 mila euro, mica una follia). In questo momento non si può parlare di una vera e propria trattativa. Ma è possibile che in queste ore il Bari possa cercare di dare un’accelerata. Su quali basi? Interrogativo abbastanza scivoloso. Gira e rigira, poi si va a sbattere sullo stesso «scoglio». Quale? La sostenibilità dell’operazione. Pare che la Sampdoria accetti un confronto ma solo sulla base della cessione a titolo definitivo. Ed è difficile immaginare che la mezz’ala doriana possa essere valutata meno di un milione di euro.

Il Bari, dal canto suo, guarda al mercato con il «misurino» stretto tra le mani. Longo l’ha detto più volte. Per ogni uscita potrà corrispondere un’entrata dello stesso «peso». Stesso costo contrattuale, per capirsi. Bonfanti, da questo punto di vista, ha rappresentato un «obbligo» alla luce della pesantissima emergenza in attacco. Bisognerà, poi, capire se il suo ingaggio cambierà la strategia biancorossa in merito all’investimento messo in conto alla voce trequartista, una precisa richiesta di Longo che sarebbe felice di avere a disposizione un «10» di piede mancino. Difficile che lo stesso allenatore possa avere certezze in merito.

I «panni» di Magalini e Di Cesare sono abbastanza scomodi. L’obiettivo è rinforzare la squadra, evidentemente. Ma il «fuoco» è limitato e, com’è noto, fare mercato a gennaio non è mai una passeggiata di salute. A maggior ragione se ti chiami Bari e il livello di aspettativa è, legittimamente, altissimo.

Il campionato, però, non aspetta. Domenica al «San Nicola» arriverà il Frosinone. Stagione complicatissima quella dei ciociari, vicinissimi a una salvezza in A che avrebbe avuto del prodigioso e oggi con l’acqua alla gola e il terrore negli occhi davanti allo spettro della serie C. Guido Angelozzi e Piero Doronzo, vecchi amici dei baresi, sono in trincea. Per loro, la trasferta di Bari sarà speciale e non solo per la classifica. Ma, mai come stavolta, non ci sarà spazio per ragioni da libro cuore. Da una parte e dall’altra.

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