Lunedì 08 Settembre 2025 | 00:22

Trinchera pensa positivo: «Il Lecce non è in crisi ma basta con le ingenuità»

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Trinchera pensa positivo: «Il Lecce non è in crisi ma basta con le ingenuità»

La clamorosa rimonta subita nel recupero contro il Parma ha creato un pizzico di apprensione nell’ambiente salentino. La parola al diesse

Lunedì 30 Settembre 2024, 13:23

LECCE - Lavoro, serenità e compattezza d’ambiente. Sono queste le parole d’ordine in casa Lecce. Nei momenti favorevoli ed a maggior ragione in quelli delicati. «Occorre la massima consapevolezza del tipo campionato che ci aspetta - dice il direttore sportivo Stefano Trinchera - Sappiamo che ci sarà da lottare strenuamente e da soffrire, inseguendo una storica terza salvezza consecutiva in massima serie. La nostra è la rosa più giovane del torneo. Tutti i calciatori arrivati nel mercato estivo, eccezion fatta per Ante Rebic e Lassana Coulibaly, non conoscevano la A e sono giunti da differenti contesti calcistici. Sappiamo quindi di dovere lavorare tanto per crescere passo dopo passo, costantemente. È ciò che stiamo facendo, ma in questo percorso di maturazione vanno messe in conto anche alcune battute d’arresto o dei momenti di apparente involuzione. Nel primo scorcio dell’annata agonistica, sul piano del gioco d’assieme, le note positive evidenziate dal collettivo sono diverse. Allenamento dopo allenamento vanno incrementate».

Per il Lecce è stata una settimana complicata. Iniziata con il rocambolesco pareggio per 2-2 registratosi nella gara interna con il Parma. Proseguita con l’eliminazione dalla Coppa Italia maturata ad opera del Sassuolo con una formazione imbottita di seconde linee. Terminata con la sconfitta per 3-0 rimediata in trasferta, con il Milan, determinatasi in cinque minuti di “follia”, sul finale del primo tempo. «A pesare è quanto accaduto con i ducali perché, quando si è in vantaggio per 2-0 al 92’, è davvero difficile da digerire il fatto che il match termini per 2-2 a causa di alcune ingenuità pagate a carissimo prezzo - afferma Trinchera - Se avessimo incamerato il bottino pieno nella sfida con il Parma, saremmo a quota sette e la nostra classifica avrebbe contorni di gran lunga migliori. Ma non è certo il caso di abbattersi. Da oggi ci rimetteremo a lavorare, decisi a reagire alle avversità come abbiamo sempre fatto. Ai più sfugge che il Lecce è stato battuto solo da Atalanta, Inter e Milan, ovvero tre big con le quali ci sta di perdere. Non mi sembra sia un dettaglio di secondaria importanza».

La scarsa lucidità palesata con il Parma durante il recupero fa il paio con il black out subito a Milano dopo la rete dell’1-0 realizzata dall’undici rossonero: «Ribadisco che a nostro parere la punizione dalla quale è scaturito il gol era inesistente. Tutto ciò, però, non può costituire un alibi a quanto accaduto dopo perché siamo andati nel pallone per una manciata di minuti, compromettendo ogni possibilità di rimonta. Che si tratti di inesperienza o di ingenuità occorre imparare la lezione per evitare che si ripetano certe situazioni. I momenti di difficoltà vanno gestiti con raziocinio, magari con scaltrezza, limitando i danni. Al “Meazza” non è accaduto ed abbiamo vanificato quanto di buono avevamo fatto per gran parte del primo tempo, contro una formazione molto forte».

I primi 35’ disputati a buon livello con il Milan si sommano alla prestazione matura sfoderata a Torino, alla prova concreta tirata fuori con il Cagliari ed al gioco efficace messo in mostra per lunghi tratta con il Parma. «Sino ad oggi, il Lecce ha steccato solo il secondo tempo della gara con l’Atalanta - nota Trinchera - Per il resto, è stato penalizzato dagli episodi ed ha meno punti di quanti ne avrebbe meritati sul campo. Dobbiamo metterci qualcosa in più per fare in modo di portare dalla nostra parte, in futuro, quegli accadimenti che in questa prima parte di stagione ci hanno penalizzati».

Il Lecce sta evidenziando delle difficoltà nella fase di finalizzazione. La compagine giallorossa è una di quelle che concludono di più verso la porta avversaria, ma ha realizzato appena tre reti. «Anche sotto questo profilo si tratta di lavorare e di cercare soluzioni. Intanto, mi tengo stretto il dato dei tiri perché dimostra che siamo propositivi, arriviamo negli ultimi 20-30 metri avversari e creiamo i presupposti per fare centro. Dobbiamo cercare di essere più cinici. Magari ci saranno match nei quali andremo a segno con una sola conclusione». Calciatori come Andy Pelmard, Gaby Jean e Filip Marchwinski non sembrano ancora inseriti al meglio: «Non parlo dei singoli. In questi anni abbiamo costruito i risultati positivi che abbiamo ottenuto puntando sul gruppo nel suo insieme. Mi limito a constatare che i calciatori che giungono in Italia per la prima volta hanno bisogno di tempo per integrarsi del tutto nei meccanismi del nostro calcio. Qualcuno ci mette meno, qualcuno di più, in base a molteplici variabili. Occorre pazienza. Chi come me segue gli allenamenti sa che ciascun ragazzo dà il massimo con la ferma volontà di essere d’aiuto alla squadra e di meritare spazio».

Sabato il Lecce giocherà sul terreno dell’Udinese, una delle formazioni-rivelazioni dei primi sei turni, che però è reduce da due sconfitte di fila: «Sarà un confronto difficile, ma in serie A lo sono tutti. Quella friulana è una formazione quadrata, ma si troverà di fronte un team ferito nell’orgoglio e desideroso di reagire e di riscattarsi, pronto a dare tutto pur di riuscirci». Subito dopo ci sarà la pausa: «Ci permetterà di recuperare Medon Berisha e molto probabilmente Mohamed Kaba che, salvo intoppi, dovrebbe tornare “arruolabile” dopo la sosta prevista per gli impegni delle nazionali».

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