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Bari, tifosi chiamati a raccolta: a dire «No» alla multiproprietà scende in campo la curva

 
davide lattanzi

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Bari, tifosi chiamati a raccolta: a dire «No» alla multiproprietà scende in campo la curva

No a due club con la stessa proprietà nella medesima categoria. Il Bari quindi non potrebbe partecipare alla serie A sotto l’etichetta della Filmauro, già in possesso del Napoli

Mercoledì 29 Maggio 2024, 13:04

13:11

BARI  - Bari dice ancora una volta «no» alla multiproprietà, ma nel frattempo la compagine sociale biancorossa potrebbe subire sostanziali variazioni. Non è un mistero: l’attuale governance della società di calcio crea un notevole malumore nella società del pallone. Le norme in materia sono chiare: con le disposizioni federali vigenti il Bari non potrebbe in alcun caso partecipare alla serie A sotto l’etichetta della Filmauro, già in possesso del Napoli, per il principio che vieta la contemporanea presenza di due club riferibili alla stessa proprietà nella medesima categoria. Non solo, la delibera della Figc dell’estate 2022 ha semplicemente prorogato la possibilità di detenere due club (aldilà della categoria in cui militano) dal 30 giugno 2024 alla stessa data del 2028. Pertanto, entro quattro anni il club biancorosso dovrà in ogni caso essere ceduto. Un lasso di tempo interminabile per una piazza che mai si accontenterà di restare in cadetteria, ma breve per una dirigenza che dovrà porsi il problema di un adeguato passaggio di consegne.

La famiglia De Laurentiis non ha mai messo in vendita esplicitamente il club, ma da almeno un anno e mezzo ha avuto diverse interlocuzioni sul tema sia con importanti gruppi italiani, sia con potenziali investitori dall’estero. D’altra parte, lo scorso 12 giugno avrebbe potuto rappresentare una prima svolta: se i Galletti avessero vinto la finale playoff con il Cagliari conquistando la promozione, la società avrebbe dovuto passare di mano entro il termine massimo di trenta giorni dalla chiusura della stagione sportiva (dunque entro il 30 luglio 2023). All’epoca il presidente Luigi De Laurentiis era in contatto diretto con un fondo di investimento americano, interessato prevalentemente ad un ingresso in quota nel club per poi valutarne nel tempo l’acquisto «pieno». Un dialogo che non ha mai trovato una sublimazione, ma nemmeno ha perso quota nel tempo.

Ebbene, pare che nelle ultime settimane, proprio un rappresentante di un fondo statunitense abbia commissionato ad una nota società ad un noto network mondiale, leader nel campo della revisione contabile, una due diligence del club biancorosso, proprio allo scopo di valutare un acquisto di una quota di minoranza del club secondo una strategia che punterebbe, appunto, ad un ingresso graduale per poi stabilire fin da subito un prezzo di acquisto definitivo in caso di promozione. Facile intuire che se l’operazione fosse completata in tempi brevi, consentirebbe al Bari di rafforzare la possibilità di investimento già per il prossimo campionato, ma non sarà semplice concludere l’affare a stretto giro: la sola due diligence dovrebbe richiedere almeno altre due settimane di lavoro. Scontato, quindi, che la programmazione dovrà nel frattempo cominciare sotto l’impronta della famiglia De Laurentiis che, in ogni caso, aveva più volte sottolineato come il prossimo torneo dovrebbe segnare un salto in avanti nell’ottica di un piano triennale mirato a competere per il massimo risultato.

La conduzione «prudente» avanzata finora, tuttavia, non convince il popolo biancorosso, pronto a riunirsi in massa per manifestare la propria opposizione all’istituto della multiproprietà. L’appuntamento è fissato per sabato 1 giugno alle 17 in prossimità del popolare «Chiringuito»: un’iniziativa nata su impulso dei gruppi organizzati della tifoseria della Curva Nord, ma largamente condivisa dalla città, come si evince dall’adesione già palesata sui forum dei principali siti dedicati al Bari, nonché sui numeri gruppi presenti sui social network. D’altra parte, la spaccatura con la famiglia De Laurentiis si è notevolmente accentuata nel corso della stagione: la netta impressione è che se le strategie a breve termine non saranno sufficientemente illustrate dai De Laurentiis già nei prossimi giorni, il braccio di ferro sarà destinato a continuare.

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