Sabato 06 Settembre 2025 | 11:15

Picchiato con violenza dopo la partita di Rotonda, il portiere Assane Diame lascia Bitonto

 
Redazione online

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Picchiato con violenza dopo la partita di Rotonda, il portiere Assane Diame lascia Bitonto

Domenica sera un commando di dieci persone incappucciate ha fatto irruzione nell'autobus della squadra aggredendo alcuni calciatori. Ma Gianfreda: non ce l'avevano con me, sono intervenuto per difendere il mio compagno

Giovedì 28 Marzo 2024, 11:18

05 Aprile 2024, 11:23

Si è concluso nel peggiore dei modi il rapporto tra Bitonto e il giovane portiere Assane Diame: ha lasciato non solo la squadra ma anche la città dopo il violento pestaggio di cui fu vittima domenica, al rientro dalla partita di Rotonda.

I fatti, di una violenza assurda e inconcepibile. Domenica sera un commando di dieci persone, col volto nascosto da un cappuccio, ha fatto irruzione nell'autobus della squadra, parcheggiato nei pressi del Polisportivo «Nicola Rossiello», di rientro dalla sfortunata trasferta di Rotonda. Gli individui incappucciati hanno picchiato selvaggiamente alcuni calciatori, ghermiti da paura e terrore. Nel mirino dei facinorosi, soprattutto il giovane portiere Assane Diame, ritenuto responsabile del primo gol subito dai pollinei, oltre al difensore Gigi Gianfreda e il capitano Loris Palazzo, rei presunti di scarso impegno.

Un gesto estremo (e folle) giunto al culmine di un crescendo inarrestabile di rabbia e contestazione, che ha portato i tifosi ad esporre, durante gli allenamenti della settimana scorsa, uno striscione dal contenuto inequivocabile: «Siete senza palle e senza passione. La salvezza è la vostra unica opzione». La società ha condannato duramente la «vile aggressione» e il presidente Antonello Orlino ha osservato, provando a coinvolgere così tutta la comunità: «Questo è un atto che impone in tutti profonde riflessioni». Profonda anche l'indignazione del sindaco Francesco Paolo Ricci: «Non è ammissibile che si continui ad utilizzare la violenza nello sport. Lo sport è confronto, divertimento e passione e, nello sport come nella vita, esistono alti e bassi. Ed è proprio nei momenti meno positivi che bisogna far sentire la propria presenza, supportando e incoraggiando la squadra». «Siamo certi che le autorità competenti potranno presto chiarirne le dinamiche. Alla società e ai calciatori neroverdi giunga tutto il nostro sostegno», è la chiusura solidale del primo cittadino. L'epilogo, umanamente amaro più di una stessa sconfitta di calcio, è stato l'addio, alla squadra e alla città di Bitonto, del giovane portiere senegalese Assane Diame.

E mentre il giovane portiere è andato via dopo il pestaggio, e il club si trincera dietro il fragile schermo del silenzio stampa, chiediamo di fare il punto della situazione al professor Antonio Sblendorio, uomo politico di lungo corso e monumento del pallone locale, come pedatore e allenatore: «No, quelli che hanno compiuto l’agguato non possono essere definiti assolutamente tifosi della squadra. Peraltro, non penso che il club avesse grandi ambizioni e tutti lo sapevano in città. D’altronde, se non ci sono danari, è difficile pianificare, anche nelle categorie inferiori. Il problema è stato non creare una classe dirigente calcistica alternativa ed un settore giovanile serio, dopo che si è defilato il presidente Rossiello. Se si dovesse scendere in Eccellenza, sarebbe la fine del calcio a Bitonto».

LA PRECISAZIONE DI GIANFREDA: «NON SONO STATO AGGREDITO

SONO INTERVENUTO PER DIFENDERE DIAME»

L'articolo «riporta, con esclusivo riferimento alla mia posizione, notizie non veritiere né mai accadute e che sono il frutto di una errata interpretazione dei fatti realmente avvenuti nonché fondate su informazioni che non trovano alcun riscontro. La diffusione di tale notizia è altamente lesiva della mia immagine di calciatore professionista in quanto lascia intendere al lettore che il sottoscritto risulta tra i principali protagonisti dell'andamento negativo della squadra Bitonto Calcio e per tale motivo preso di mira dai tifosi violenti. Tengo qui a precisare che il sottoscritto non è mai stato preso direttamente e personalmente di mira dai tifosi violenti né tantomeno accusato dagli stessi di scarso impegno nei match disputati. Con riguardo alla aggressione fisica, poi, questa è stata subita dai soli giocatori Assane Diame e Loris Palazzo, quest'ultimo intervenuto insieme a me per difendere il compagno dalla violenta aggressione». E' quanto precisa in una nota a sua firma il difensore Luigi Gianfreda.

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