LECCE - Un vero giocatore a tutto campo. Difende quando c’è da difendere (lo ha fatto anche da centrale del reparto arretrato, a inizio stagione). E si spinge in avanti, quando c’è da contrastare gli avversari nella loro metà campo. Infine - cosa che non guasta mai - riesce pure a segnare come ha fatto domenica scorsa, in casa dell’Atalanta, firmando il 2-0 per i giallorossi con un bel colpo di testa su preciso cross di Strefezza.
Insomma Alexis Blin, centrocampista francese di 26 anni, alla sua seconda stagione nel Salento, è il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere a propria disposizione. È generoso, poliedrico, aggressivo e altruista, attaccato alla maglia giallorossa e per questo è diventato uno dei beniamini della tifoseria salentina.
«Cosa ho pensato dopo la rete segnata all’Atalanta? Non ho pensato a nulla - ha risposto Blin - ogni volta che faccio gol è un evento, l’ho dedicato a mia madre. A Bergamo abbiamo ottenuto una bella vittoria. Ora, però, non possiamo distrarci: dobbiamo pensare alla gara di sabato prossimo contro il Sassuolo. Stiamo facendo bene, in questa stagione, per una neo promossa. Ma il campionato non è ancora finito».
Per il tuttofare francese importante è l’atteggiamento che il Lecce porta in campo. «Dobbiamo cercare di sentire meno la pressione, quella che non abbiamo contro le grandi squadre - ha chiarito Blin - Contro il Sassuolo dobbiamo entrare in campo senza pensare al risultato, come avvenuto in altre occasioni, una mentalità più leggera ci può permettere di andare subito forti in partita».
E poco importa chi fa parte del centrocampo a tre, concepito da mister Baroni. Contro l’Atalanta, ad esempio, lo squalificato Gonzalez è stato sostituito prima da Maleh e poi da Askildsen. «Abbiamo un gruppo di buoni giocatori - ha proseguito Blin - ed è il mister che decide chi far giocare, ma la qualità non cambia perché siamo tutti di un certo livello. Lo hanno dimostrato Ceesay e Tuia, che non giocavano da un po’, e a Bergamo hanno fatto una grande partita. Il Lecce ha la fortuna di non avere solo undici titolari, ma un gruppo forte e più numeroso».
Ora ci sarà da tenere la guardia ben alta, soprattutto per giocatori come Berardi, che all’andata, lo scorso 20 agosto, segnò un gran gol dalla distanza e regalò la vittoria alla sua squadra. «Conosciamo questa che è una caratteristica di Berardi - ha riconosciuto il francese del Lecce - ma lui non è l’unico giocatore forte del Sassuolo perché ci sono altri interpreti che ci possono fare male. Il Sassuolo è una bella squadra. Siamo consapevoli delle difficoltà, dobbiamo però andare forte, dare il 100 per cento, andare su ogni pallone come abbiamo fatto a Bergamo e poi giochiamo in casa e questo, con il sostegno dei nostri straordinari tifosi, può fare la differenza».
Blin ha poi chiarito le sue caratteristiche: «Io sono un giocatore a cui piace andare alto - ha detto - Quando giochi da mediano, devi pensare a proteggere la difesa. Quando gioco mezzala, invece, posso essere me stesso e provare ad andare a prendere più in alto il mio avversario. Quella di Bergamo è stata la nostra miglior partita? Non lo so, sinceramente, sono felice che si pensi questo. In campo penso solo a dare il massimo, ci sono partite in cui ci riesco meglio e altre meno. Quello che conta è dare tutto per la squadra, poi il risultato arriva».
Infine, ha raccontato lo stato d’animo, dopo l’errore di Falcone, che domenica ha consentito all’Atalanta di portarsi sull’1-2. «Dopo quel gol nel finale abbiamo avuto un po’ di paura, visto che non avevamo avuto grandi problemi fino a quel momento - ha ammesso Blin - Falcone ha fatto sempre ottime gare e anche dopo l’errore si è subito esaltato».