BARLETTA - È il Barletta a guidare la pattuglia delle pugliesi all’inseguimento della Cavese, capolista del girone H di serie D. Dietro ai 37 punti dei campani, ci sono i 35 dei biancorossi di mister Farina, poi a 32 Brindisi, Team Altamura, Nardo, più giù a 30 Casarano e, quindi, Fasano. Ci sarà una bella volata nelle prossime sedici gare per il taglio del traguardo di un campionato all’insegna dell’equilibrio. Certo è che, senza ombra di smentite, al momento resta il Barletta la vera sorpresa del girone H. Non lo dicono solo i numeri della classifica, ma vari addetti ai lavori. Tra questi, Gianluca Torma, ex giocatore e direttore sportivo di varie squadre, tra cui Fidelis Andria e Cerignola, attuale scouting del Watford e dell’Udinese.
Direttore, cosa pensa di questo Barletta?
«Il Barletta ha operato bene la scorsa estate perché ha mantenuto l’ossatura che ha vinto lo scorso anno, così facendo si sta rivelando la vera sorpresa del campionato, dimostrando tutto il suo valore. Adesso dal mercato ha inserito dei giocatori in attacco, Di Piazza e Scaringella, che possono alzare il livello, avendo già in rosa giocatori come Lattanzio, che ha vinto campionati, e che è peraltro un giocatore che negli ultimi anni è riuscito a venir fuori nel girone di ritorno. A tutto questo, va aggiunta l’importanza che il Barletta è tornato nel proprio stadio, ricreando un grande ambiente. E i risultati si stanno vedendo».
A sedici giornate dalla fine, visto il sostanziale equilibrio in alto, come si vince questo campionato?
«Il girone H è uno dei più difficili della serie D. Alla fine sale solo una squadra. Però non sempre si vince con i nomi, ma si vince con l’unità di intenti. E cioè: società, squadra, tifosi e stampa.
Con tutto il rispetto e la considerazione per le altre aspiranti, il Barletta può veramente ambire alla vittoria finale?
«Sono stato e vado spesso a Barletta, c’è un ambiente caldo, una grande compattezza da parte di tutti e soprattutto una squadra che si sta esaltando, un bel gruppo fatto di uomini e di calciatori. Sappiamo che sono tutti protagonisti. Ma se devo fare dei nomi, su tutti dico Loiodice è la stella. Lo conosco bene perché l’ho avuto a Cerignola. Ma non sono da meno importanti Pollidori, Vicedomini, Sante Russo. E poi c’è il giovane Cafagna: un centrocampista duttile che sa impostare, interdire. È uno degli under più importanti e seguiti del girone H».
A parte il Barletta, chi tra le pugliesi delle prime posizioni di classifica può insidiare la capolista Cavese?
«Casarano, Altamura e Brindisi hanno fatto un ottimo mercato. Penso che il Casarano abbia dei giocatori veramente forti per la categoria, quali Burzio e Strambelli. Sono calciatori che ancora non hanno espresso il vero reale valore che però fino alla fine prevarrà. Il Nardò di mister Ragno è un’altra bella realtà, vedremo se riuscirà a rimanere sino alla fine tra le protagoniste».
E delle altre pugliesi che non sono nella parte alta della classifica?
«Il Fasano sta facendo un buon campionato. Martina, Bitonto, Gravina e Molfetta, per diversi problemi, stanno al di sotto delle aspettative, ma sono certo che torneranno a buoni livelli per finire un campionato tranquillo».
In conclusione, secondo lei chi è la più forte in assoluto del girone H?
«Avendo diversi giocatori importanti, che hanno già vinto diversi campionati, la Cavese è la squadra da battere. Ma a vincere non è sempre la squadra più forte. Lo vedremo tra qualche settimana: in calendario ci sarà Barletta-Cavese».