«I punti deboli della Juventus? Ho viste un bel po’ di pare loro e ne potrei vedere mole di più, ma non è facile trovarne».
Nonostante il «periodo no» dei bianconeri (buttati fuori, martedì scorso, dalla Champions League e in affanno anche in campionato), mister Marco Baroni sa che stasera, al Via del Mare, per la sua squadra, non sarà per nulla semplice.
Alla 12esima del girone di andata, con fischio di inizio fissato alle ore 18 di oggi, il Lecce incrocia una Juventus ferita e arrabbiata. Le mancheranno anche Locatelli a centrocampo e Vlahovic in attacco. Dovrebbero essere sostituiti da Fagioli e Milik. Con l’allenatore Massimiliano Allegri che rischia molto, se dovesse collezionare nel Salento un’ulteriore batosta.
Il Lecce, invece, ha tutto l’organico a disposizione (rientra dal turno di squalifica anche Antonino Gallo). E non è escluso che si registrino novità nell’undici iniziale giallorosso, magari i subentrati nella ripresa della gara giocata a Bologna domenica scorsa: in particolare, uno tra Di Francesco e Oudin potrebbe giocare sulla corsia sinistra dell’attacco al posto di Banda.
«Confermo che gli innesti che ci sono stati nel secondo tempo di Bologna hanno dato segnali positivi, potrebbero esserci delle conferme dall’inizio in tal senso - ha detto ieri lo stesso Baroni - Per quanto riguarda Banda, ci stanno dei cali, è giovane e gli è cambiato il mondo sotto tutti i punti di vista. Ha fatto sempre bene, anche con la Fiorentina, nonostante il calo. Sappiamo che può darci tanto, se non partirà dall’inizio sarà della partita. Abbiamo bisogno di tutti, di calciatori che lavorino come belve per il bene della squadra».
La brutta prova con annessa sconfitta a Bologna non è considerato dal mister un incidente di percorso ma quelle che lui definisce «passaggi di crescita».
«Abbiamo analizzato la sconfitta a Bologna - ha aggiunto Baroni - Per la seconda-terza consecutiva, abbiamo registrato episodi che potrebbero mettere a dura prova, motivazionale e mentale, qualsiasi squadra. Eravamo anche partiti bene. Come a Roma, quando ci sono stati quel rosso (espulsione di Hjulmand al 22’, ndr) e quel rigore a tagliarci le gambe. Fa comunque parte del processo di crescita, noi dobbiamo reagire tutti, anche chi non vuole ascoltare, anche contro episodi non facili da assorbire. Vogliamo farlo soprattutto per i nostri tifosi, perché il primo dolore, dopo certe sconfitte, è per loro. Quella di Bologna è proprio una di quelle partite che vorrei rigiocare. Davanti ad un episodio non deve mai mancare la convinzione e lo spirito, cosa avvenuta nel primo tempo di Bologna e non nel secondo. La partita non è mai andata, la puoi sempre riaprire e comunque devi essere sempre lì. Se non vinco, imparo».
Poi il discorso si è spostato sull’avversario odierno, la Juventus. «È una squadra fortissima al di là delle ultime partite - ha chiarito Baroni - Arriveranno arrabbiati e concentrati. Non possiamo pensare di trovare una squadra che sia al di sotto dei propri livelli, tecnici e non solo. Davanti ad un pubblico straordinario e con una squadra così forte c’è tutto per poterci esprimere al massimo. I punti deboli dei bianconeri? Ho viste cinque gare della Juve e ne posso vedere altre dieci, non è facile trovarne. Abbiamo preparato delle cose, come facciamo con ogni avversario. Sappiamo che non sarà facile e che dovremo dare il massimo».
Possibile che, oltre all’attacco, l’allenatore del Lecce apporti qualche modifica pure in difesa: magari con uno spostamento di Baschirotto sulla destra (in sostituzione di Gendrey, che a Bologna non è sembrato particolarmente in forma) per puntare ancora una volta sulla coppia di centrali Pongracic-Umtiti. Come già fatto in occasione della gara casalinga con la Fiorentina.
«Dobbiamo mettere ogni calciatore nelle migliori condizioni possibili per farlo esprimere - ha spiegato Baroni - e per quanto riguarda Samuel Umtiti, stiamo facendo un percorso particolare. Può darsi che parta dall’inizio o che ci aiuti a gara in corso».
L’importante è che non si perda mai la concentrazione giusta, sia che si giochi contro una grande squadra sia che lo si faccia con una più alla portata. «In Serie A ci sono match dagli equilibri delicati - ha detto ancora Baroni - Io ciò che voglio è il fatto che dobbiamo esserci sotto tutti i punti di vista. Il valore sta nell’importanza del match, noi vogliamo solo che la gente veda che diamo tutto, è la cosa più importante e lo faremo».
Il Lecce dovrebbe schierarsi, quindi, con Falcone in porta; Baschirotto (o Gendrey) sulla destra; Pongracic e Umtiti (o Baschirotto) al centro della difesa; Pezzella come terzino sinistro; a centrocampo dovrebbe essere confermata la triade Gonzalez-Hjulmand-Askildsen; in attacco, accanto a Strefezza e Ceesay, Banda potrebbe essere rimpiazzato da Di Francesco (o Oudin).