Mistero, ad oggi, sui 15 milioni di euro programmati da Rete ferroviaria italiana e destinati al restyiling della stazione di Brindisi, da finanziarie con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A sollevare il caso è il consigliere comunale Roberto Quarta, rimasto nella coalizione di maggioranza di centrodestra dopo aver lasciato Fratelli d’Italia.
Quarta chiede spiegazioni sui lavori, previsti per l’inizio del 2024. A distanza di 12 mesi, «non c’è traccia neanche di un chiodo». E per questo si appella al primo cittadino, Giuseppe Marchionna, «affinché intervenga presso Rete ferroviaria italiana» per chiedere cosa sia successo. Anche perché l’annuncio dei lavori, tra cui la realizzazione di quattro ascensori per consentire da piazza Crispi e da via Tor Pisana l’accesso alla stazione, era stato fatto dal Comune di Brindisi.
All’epoca l’amministrazione era guidata dal sindaco Riccardo Rossi e dal centrosinistra con il Pd in tandem con il movimento Brindisi Bene Comune.
Al contrario, rimarca il consigliere ex Fratelli d’Italia, «lo stesso intervento sta per iniziare nella città di Lecce». «Si parla - spiega - di un appalto del valore di 14 milioni di euro finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza nell’ambito della misura Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud, la cui spesa, a livello nazionale, risulta tra quelle più in ritardo».