CEGLIE MESSAPICA - Si intravede una schiarita sulla vicenda delle quattro classi della scuola primaria che, contestualmente all’inizio dell’anno scolastico hanno fatto ritorno al loro plesso originario, a suo tempo chiuso per il degrado degli ambienti. Un degrado inerente le aule del Padiglione B della scuola primaria «De Amicis» (Istituto comprensivo «Lucia Palazzo») che oggi sarebbe stato sanato dopo che, nel 2021, il locali vennero interdetti a seguito del provvedimento dell’allora dirigente scolastico, in base ad una relazione del Responsabile della sicurezza della scuola (Rspp).
Sulla questione ci sono due fronti: uno ancora aperto, l’altro invece definito. Da un lato c’è il fronte dei consiglieri di opposizione, Giusy Resta e Giuseppe Argentiero che attendono la documentazione relativa alla riapertura di quel padiglione del plesso scolastico, richiesta formalmente già da alcuni giorni al sindaco e al responsabile dell’Ufficio tecnico comunale. Una istanza - quella dei due consiglieri comunali - con la quale si chiede «copia di tutti gli atti relativi ad eventuali interventi preliminari alla riapertura del padiglione B; copia dell’eventuale determina con la quale sono stati ordinati i lavori che hanno consentito la riapertura sempre del suddetto padiglione e copia, se effettuate, delle prove di carico dei solai così come richiesto dal responsabile della sicurezza della scuola».
Dall’altra parte ci sono i genitori che, a quanto pare, dopo aver fatto sentire la propria voce nel tentativo di sapere qualcosa di più sulle condizioni delle aule in cui i bambini faranno lezione, avrebbero avuto rassicurazioni sul fatto che i locali riaperti del padiglione scolastico in questione sarebbero ora idonei allo svolgimento delle attività didattiche.
Dunque il quesito sorge a questo punto spontaneo: sono stati scongiurati tutti rischi a suo tempo paventati dal responsabile della sicurezza della scuola che, tra le altre cose, aveva anche segnalato problemi di degrado in corrispondenza dei solai?
Si può stare tranquilli che non appena arriveranno le piogge ed in freddo invernale in quelle aule non si registreranno infiltrazioni e si potrà contare su un idoneo impianto di riscaldamento?
Di certo si sa che proprio da alcuni deterioramenti strutturali, nel 2021, scaturì la relazione del responsabile per la sicurezza del plesso che portò al trasferimento delle classi presso un’ala della scuola media di via Salerno. Una sistemazione temporanea, ora non più possibile perché la scuola media ospitante è a sua volta alle prese con lavori di adeguamento tesi ad ottenere la certificazione di agibilità.
Da qui l’impasse «materializzatosi» alla vigilia del nuovo anno scolastico, scoprendo che non si sapeva dove sistemare le quattro classi. Si pensò inizialmente ai locali dell’ex pretura ma non erano disponibili da subito perché necessitano di seri interventi di manutenzione. E quindi, alla fine, si è deciso di riaprire il padiglione B della originaria sede, a suo tempo chiuso per inidoneità.
«La decisone di riaprire il padiglione - a parlare è una mamma componente del consiglio di istituto - ci ha un po' allarmato facendoci attivare presso la dirigente per capire su quali basi si ritornava in questi ambienti»: un padiglione rimasto chiuso per circa due anni senza nel frattempo aver subìto interventi significativi.
La presidente del Consiglio di istituto, Luisa Parisi, insieme alla dirigente scolastica, Aurelia Speciale, hann quindi convocato una seduta straordinaria del massimo organismo della scuola: «Lo abbiamo fatto - è sempre la mamma di uno scolaro a parlare - per avere tutte le assicurazioni del caso; ed è stata una seduta straordinaria del Consiglio di istituto alla quale hanno preso parte anche l’assessore Emanuela Gervasi, il responsabile dell’Ufficio tecnico, l’Rspp della scuola e i rappresentanti delle classi in questione». Una riunione in cui operatori scolastici e genitori sono stati tranquillizzati: «Abbiamo avuto tutte le assicurazioni del caso - dice la mamma che è anche consigliera d’istituto - soprattutto da parte del responsabile dell’Ufficio tecnico che le aule del padiglione possono essere riutilizzate tranquillamente, essendo stati eseguiti - e questa è la novità-ndr - degli interventi prima dell’inizio delle attività, per cui la scelta di tornare in quelle aule era la più logica». Ed aggiunge: «Lo stesso responsabile della sicurezza della scuola (per la cronaca non è lo stesso che stilò la relazione che determinò l’interdizione del padiglione-ndr) ed il responsabile dei lavoratori hanno confermato le assicurazioni fornite dell’Ufficio tecnico del comune».
Tutto è bene quel che finisce bene, quindi, specie se alla fine la decisione adottata riporta tranquillità nei genitori e, soprattutto, nelle attività didattiche che potranno essere svolte in ambienti idonei. Resta, comunque, aperta, la disputa con i consiglieri comunali di opposizione Resta ed Argentiero, che tornano a sottolineare: «Fino a quando non sapremo che i nostri bambini operano in ambienti tranquilli il nostro impegno non si fermerà».
Quando i consiglieri avranno la documentazione richiesta, probabilmente, se questa sarà ritenuta esauriente la questione potrà ritenersi definitivamente chiusa.