BRINDISI - Se le casse comunali risultano perennemente in “rosso” (non a caso è in corso un piano pluriennale di riequilibrio finanziario) per buona parte lo si deve alla soccombenza dell’Ente in tema di contenzioso.
Sono di diverse centinaia di migliaia di euro l’anno, infatti, gli esborsi legati a sentenze di condanna emesse dai giudici, soprattutto in tema di risarcimento dei danni per responsabilità oggettiva del Comune.
Per dare un’idea, solo negli ultimi due giorni, sull’albo pretorio sono stati pubblicati una serie di atti con i quali è stata autorizzata la liquidazione di somme di denaro così come indicate nelle sentenze dei giudici. Nello specifico, in questo brevissimo arco di tempo, i relativi provvedimenti sono stati dodici (otto relativi a pronunce del giudice di pace e quattro del Tribunale) per un importo complessivo, liquidato agli avvocati difensori delle controparti in giudizio, pari a poco meno di 5.500 euro.
Certo, si tratta di cifre non esorbitanti, ma anche - si badi bene - di importi dovuti solo a titolo di spese legali a carico della parte dichiarata soccombente in giudizio. In altri termini, a quest’importo va aggiunto in molti casi anche quello che i giudici hanno riconosciuto a titolo di risarcimento dei danni, per cui la cifra tende a “gonfiarsi” sino ad arrivare, vista la gran mole di contenzioso pendente, a quote talvolta anche impensabili.
Ci riferimento soprattutto alle sentenze dei giudici di pace che, per lo più, decidono su richieste di risarcimento per i danni subiti in occasione di sinistri legati al dissesto di strade e marciapiedi: la casistica, al riguardo, è abbondante e nella maggior parte dei casi il Comune ne esce con le ossa rotte, venendo spesso condannato a pagare significative somme di denaro.
Non da meno incide la fattispecie inerente l’accoglimento di ricorsi avverso le multe per infrazioni al Codice della Strada. In primis, quelli relativi ai verbali emessi, attraverso il photored, per passaggio con il semaforo rosso, in molti casi annullati dal giudice di pace per la mancata contestazione immediata da parte degli agenti. In questo caso, peraltro, oltre a dover pagare le spese del ricorso e quelle legali (generalmente, attorno alle 250-300 euro), il Comune piange anche la somma (180 euro circa) che avrebbe incassato a titolo di contravvenzione.