OSTUNI - Il settore del turismo cresce sempre di più nella nostra regione, questo grazie al frutto dei tanti imprenditori che investono sul territorio. Non conta che struttura si va a riqualificare, ma il modello che piace a chi investe e a chi viene ad albergare nelle nostre zone è il bene recuperato. I turisti molto spesso scelgono posti esclusivi come B&B, masserie fortificate o casali rurali storici per il loro soggiorno e gli imprenditori d’altro canto si devono confrontare con la realtà. Controllando sui motori di ricerca è semplice vedere quante strutture ci sono su tutto il territorio. Ma quante di loro sono in regola, non possiamo saperlo: è questo il problema che continua ad attanagliare il settore turistico pugliese: il fitto in “nero”. E su questi argomenti ci si confronta col dott. Michele Clarizio, titolare di una nuova realtà imprenditoriale turistica presente nel centro della Città Bianca.
Cosa pensa dell’assetto turistico del territorio?
«Il turismo è un fenomeno economico che va governato e non va inseguito, queste parole dovrebbero essere da spunto per molte questioni recenti, per esempio l’esodo in Albania, Grecia o Turchia dei turisti. Per noi di palazzo “Stunis” la parola turismo è sinonimo di viaggio, noi usiamo le parole viaggio e viaggiatore, colui che si sposta dalla propria casa di residenza per fare un’esperienza. I nostri clienti sono sempre e per lo più stranieri, proprio quei viaggiatori che vogliono fare delle esperienze ed immedesimarsi nei posti dove scelgono di andare a visitare. La nostra struttura è un palazzotto ristrutturato circa cinque anni fa, presente nella zona ottocentesca di Ostuni, da qui è nata l’idea di far soggiornare chi sceglie la Città Bianca in una casa con tutti i confort del caso».
Come interpretano i turisti stranieri questo modo di fare ricettività?
«I cittadini stranieri non sono abituati a vivere un percorso del genere immerso in un centro storico come quello che abbiamo no. Ecco i turisti vogliono mangiare la Puglia, cercano proprio il nostro cibo e soprattutto vogliono il contatto tra il proprietario e l’ospite. Ecco perché è fondamentale avere tutta la documentazione in regola».
Come vede la crisi del turismo nella nostra regione?
«Io non vedo una crisi del turismo, vedo solo che c’è un incremento del turismo di lusso che caratterizza un posto. Quindi nella nostra regione il range di azione si è alzato proprio per quello. Qui viene chi vuole fare esperienza e mettere le mani pasta e provare delle sensazioni uniche».
Fondamentale «il contatto tra il proprietario e l’ospite»; fondamentale «avere tutta la documentazione in regola», diceva Clarizio ed infatti, sul fenomeno dal turismo legato alle strutture che esercitano «in nero» la propria attività, la parola d’ordine per Federalberghi è «far emergere tutte queste problematiche», ma a farlo devono essere gli organi competenti proprio come da Federalberghi Puglia: «Occorre combattere il turismo abusivo, oggi il 60% delle strutture presenti sui portali di ricerca è abusivo - si sottolinea -. Sono 44mila gli annunci di cui nemmeno la metà ha un codice identificativo ed è per questo che non si può organizzare nulla. Se non si sa quanta gente arriva effettivamente – concludono da Federalberghi - come ci si può organizzare?».