MESAGNE - Tanti spunti di riflessione e discreta partecipato l’incontro organizzato a Mesagne nei giorni scorsi presso le Officine ipogee nel centro storico con cui l’associazione «Mesagne Bene Comune» ha avviato una campagna di sensibilizzazione, intitolata provocatoriamente «Cercasi schiavo», per la redazione di un libro bianco sulle condizioni di lavoro nelle attività di ristorazione molto sviluppatesi in città. Un libro bianco da redigersi attraverso un questionario dal titolo «Raccogliamo le testimonianze per cambiare le cose», compilabile online ed in forma anonima, rispondendo a 16 domande (anche parzialmente) sulle condizioni di lavoro nel settore.
Negli ultimi anni e specie dopo il superamento dell’emergenza Covid, l’apertura di attività nel settore turistico e della ristorazione è sembrata quella preminente ed è stata accompagnata e spinta dalle stesse istituzioni locali. Senza entrare nel merito di questa scelta l’associazione ha voluto però gettare un sasso nello stagno di generale compiacimento per verificare che tutto si svolga in osservanza dei diritti e della dignità delle condizioni di lavoro, quindi nel rispetto delle condizioni contrattuali e di legalità, trattandosi spesso lavori impegnativi e logoranti.
Naturalmente non si può fare di tutta un’erba un fascio perché certamente ci sono attività che operano nel pieno rispetto delle regole, ma è evidente che l’Associazione ed anche osservatori più attenti percepiscono che non è tutto oro quel che luccica e che non mancano fenomeni di sfruttamento e casi di diritti lesi. L’Associazione, una volta raccolte queste testimonianze e redatto il libro bianco, intende rapportarsi con gli attori istituzionali ed in particolare con l’Amministrazione comunale che nel perseguimento delle politiche di sviluppo economico sul territorio non può sottrarsi dalla necessità che esse siano esplicate nel pieno rispetto della legalità e della dignità del lavoro.
L’incontro ha visto l’introduzione del presidente dell’associazione Andrea Tenore che ha spiegato il senso dell’iniziativa, seguito dall’intervento di Paola Reho dell’Ispettorato del Lavoro di Lecce che ha spiegato come la loro attività è rivolta sia ai lavoratori che all’impresa per una regolarizzazione delle attività economiche e lavorative. Il sociologo Marco Marrone, infine, si è soffermato sulle attività dei riders e sulle forme di sfruttamento lavorativo. Diversi gli interventi del pubblico che hanno spaziato dagli altri settori di sviluppo che andrebbero incentivati, alla necessità di allargare lo sguardo oltre il centro storico ed a come rendere proficua ed efficace l’iniziativa aprendola agli interlocutori istituzionali e ai rappresentanti delle forze sociali.