BRINDISI - Si lavora sul piano della diplomazia. L'ordinanza per regolamentare gli orari della movida, seppur annunciata in dirittura d'arrivo già la scorsa settimana, non è stata ancora licenziata. E stenta a decollare per il fatto che la materia è particolarmente delicata vista la posizione di «muro contro muro» che si è determinata tra residenti e commercianti. La tensione resta alta anche alla luce dell'increscioso episodio della scorsa settimana sfociato nel lancio di uova da parte di un residente a cui è seguita la «rappresaglia» messa in atto da un commerciante con botti alle tre del mattino, musica a palla, seguito dall'apertura di una bottiglia e con il tutto postato sui canali social. Ritardare troppo nella regolamentazione degli orari della movida però rischia di far aumentare ancora la tensione proprio perché non essendo arrivati ad alcuna determinazione la situazione resta ancora nel limbo. E la mancanza di regole e orari certi, rischia di dare luogo ad altri episodi di intolleranza da ambo i lati, in particolare nel fine settimana, quando l'afflusso di gente che affolla il centro storico all'inverosimile, grava non solo sulla quiete pubblica ma anche sul caos parcheggi sempre troppo esigui.
Sul primo aspetto particolarmente delicato sta lavorando ad un lavoro di tessitura e di mediazione dei giusti e legittimi interessi delle parti il vice sindaco Massimiliano Oggiano. «Siamo in dirittura d'arrivo - conferma alla Gazzetta - stiamo cercando di contemperare le esigenze di tutti sia dei residenti, che lamentano il bisogno della quiete ad una certa ora; sia quelle dei commercianti che hanno necessità di lavorare. In queste ore incontreremo i rappresentanti del settore per trovare una soluzione equilibrata che possa soddisfare le giuste esigenze di tutti».
E il Comune cerca una soluzione condivisa anche relativamente ad un altro provvedimento che impatta sul fronte del commercio: la chiusura al traffico del centro cittadino. Su questo fronte sta lavorando l'assessore alle Attività produttive Luciano Loiacono. Anche lui è impegnato a trovare una soluzione condivisa volta da un lato ad evitare che si verifichino scempi e scene di «parcheggio selvaggio» ogni qualvolta il centro sia meta di eventi (come accaduto la scorsa settimana in occasione in particolare nella serata in cui è andato in scena Porto Rubino) e dall'altro situazioni che penalizzino i residenti.
Intanto in tema di movida è intervenuto anche Fabrizio Caliolo coordinatore provinciale della Uil ricordando che: «La scuola, la famiglia, la parrocchia, i gruppi associativi e sportivi ma anche le Forze dell’Ordine, i gestori di locali e diversi altri soggetti sono coinvolti a pieno titolo in una sfida epocale che non vuole salvaguardare moralisticamente il buon costume ma il futuro stesso dei nostri giovani e della società di domani. Nessuno di questi soggetti ha la possibilità, da solo, di risolvere la questione ma ognuno di questi è un tassello importante del grande mosaico dell’educazione giovanile. Solo una Rete del Territorio, costante e reale, può porre un argine alla deriva di certi comportamenti pericolosi e fuorvianti». E aggiunge: «Il Sindacato avverte a pieno titolo il coinvolgimento nella sfida che le nuove generazioni rappresentano e chiama a raccolta tutti i soggetti interessanti per fare Rete per i nostri giovani».