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Brindisi: Pronto soccorso, salgono a cinque gli indagati

 
Antonio Portolano

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Antonio Portolano

Brindisi: Pronto soccorso, salgono a cinque gli indagati

Avviso di garanzia anche per il direttore generale della Asl Br

Domenica 04 Dicembre 2022, 13:27

13:31

BRINDISI - Il direttore generale della Asl Flavio Roseto, il direttore sanitario e il direttore del servizio di emergenza urgenza. Salgono a cinque gli indagati per il decesso della signora Maria Santa D'Angela, 77 anni, originaria di Francavilla Fontana, avvenuto il 16 novembre scorso al Pronto soccorso dell'ospedale Perrino di Brindisi. L'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Brindisi si allarga ai vertici della Asl. Oltre ai due medici del Pronto soccorso - che quella sera intorno alle 21 chiamarono i carabinieri per l’impossibilità di garantire l’assistenza dato l’esiguo numero di forze in campo a fronte della mole di pazienti che continuavano ad affluire - a ricevere l'informazione di garanzia ci il direttore generale della Asl, il direttore sanitario e il direttore del servizio di emergenza urgenza.

La procura della Repubblica ha aperto una indagine, affidata al pubblico ministero Francesco Carluccio, dopo la denuncia dei congiunti della vittima che chiedono di conoscere le cause della morte della loro parente. L'ipotesi di reato è omicidio colposo. L’informazione di garanzia è un atto dovuto, dovendosi infatti procedere ad un accertamento tecnico non ripetibile quale l’autopsia per chiarire le cause della morte della donna. Il sei dicembre sarà conferito l’incarico al dottor Biagio Solarino e al consulente tecnico Francesco Bruno per lo svolgimento dell'autopsia. Il fatto che oltre ai due medici di Pronto soccorso nel registro delle notizie di reato compaiano i nomi dei dirigenti Asl è probabilmente segno che la Magistratura non si limiterà solo a ricercare eventuali responsabilità in ordine al decesso. E che la denuncia dei medici di Pronto soccorso di quella sera, in numero insufficiente per fronteggiare l'iper afflusso di pazienti al Perrino - come da mesi denunciano anche i sindacati - sia tenuta in debita considerazione.

Da quanto finora emerso della parziale ricostruzione di quella triste serata, la 77enne era giunta al pronto soccorso di Brindisi dopo essere stata trasferita dal pronto soccorso dell'ospedale di Ostuni. La donna era stata ricoverata in stato di ipoglicemia. E' emerso che alle 21, mercoledì 16 novembre, al Pronto soccorso c’erano 23/24 pazienti in codice «arancione», da prendere in carico (nell’arco di 15 minuti secondo le linee guida del Ministero), altri 6/7 codici «azzurro» (urgenza differibile), e continuavano ad arrivare persone da tutta la provincia La signora sarebbe stata l’ultima nella lista di quei 23/24 codici arancioni da prendere in carico. Nel corso della bagarre i medici chiamarono i carabinieri. Poi il decesso della signora attorno alle 21.

Nella serata di ieri, intanto, è intervenuto anche l’Ordine dei medici, con una nota in cui il presidente dell’Ordine dei Medici Oliva - tra le diverse altre cose - dice: «A causa dell’inefficienza del sistema sanitario a pagare sono sempre pazienti e medici».

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