Sabbia prelevata furtivamente dalle spiagge pubbliche per “rimpinguare” i lidi privati penalizzati dalle mareggiate.
Accade anche questo sul litorale a nord di Brindisi, come diretta conseguenza del fenomeno legato all’erosione costiera che, anno dopo anno (e in mancanza di efficaci contromisure) “mangia” letteralmente intere porzioni di arenile. facendo sorgere la necessità di ricorrere ad espedienti anche illeciti pur di favorire il ripascimento degli stabilimenti balneari.
E non si tratterebbe, a quanto pare, di un episodio isolato (quello legato al video diffuso in rete lo scorso weekend che ritrae il furto di sabbia perpetrato ai danni dell’ex lido Poste, con trasferimento di grosse quantità nel contiguo lido privato), atteso che si sospetta di prelievi illeciti avvenuti anche in altre spiagge pubbliche del litorale nord.
Il dubbio nasce vedendo le foto pubblicate a corredo dell’articolo (e scattate presso un’altra porzione di costa libera, nelle vicinanze di Acque Chiare) e ascoltando le testimonianze degli abituali frequentatori (proprio uno di essi ha inviato in redazione le immagini) che, senza mezzi termini, hanno affermato di aver riscontrato una minore quantità di sabbia sull’arenile rispetto ai giorni precedenti.
E’ soprattutto il contenuto delle foto, però, a destare il sospetto che qualcuno si sia appropriato indebitamente di una imprecisata quantità di sabbia e, in particolare, quelle tracce rilasciate da un grosso mezzo sull’arenile. Tracce riconducibili non tanto a quelli utilizzati per la pulizia delle spiagge (dei quali non restano segni, in considerazione del fatto che l’attività si ultima con l’intervento della pala meccanica con conseguente ripianamento), quanto piuttosto ad un camion che, appunto, potrebbe essere stato utilizzato per prelevare la sabbia e portarla... chissà dove.
Un episodio inconfutabile ed un altro... più che sospetto, dunque, non possono che far scattare l’allarme a tutela delle spiagge pubbliche e della sabbia che le compone. Proprio in riferimento all’episodio (documentato dal video) che ha avuto come teatro l’ex lido Poste, la Polizia Locale e la Capitaneria di Porto hanno effettuato ieri un sopralluogo congiunto e saranno ora le indagini a chiarire cosa è avvenuto e quali provvedimenti potranno essere presi, tenendo conto anche dei risvolti penali che potrebbe avere la vicenda. Un aspetto, questo, ribadito anche dalla Cassazione che, in una recente sentenza, ha stabilito che “rubare sabbia dall'arenile comporta l'applicazione dell'aggravante della cosa destinata alla pubblica utilità e dell'esposizione alla pubblica fede prevista dall'art. 625, co. 1, n. 7 del codice penale Non occorre infatti che il proprietario o il possessore abbiano intenzione di esporre il bene alla pubblica fede. Essa sussiste poiché prelevando il materiale si lede, tramite il danno idrogeologico all'arenile, la pubblica utilità o fruibilità dei lidi”.