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Gli alloggi popolari di Arca Nord Salento non pagheranno l’Imu

 
Antonio Portolano

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Antonio Portolano

Case popolari a Brindisi, falsi redditiper pagare affitti bassi: 67 indagati

Case di edilizia residenziale pubblica (archivio)

Casilli: «Abbiamo 2 milioni a per ristrutturazioni»

Domenica 15 Maggio 2022, 09:43

15:02

BRINDISI - Gli alloggi popolari di proprietà di Arca Nord Salento, che hanno i requisiti e le caratteristiche tecniche di alloggi sociali così come definiti dal DM delle Infrastrutture del 22 aprile 2008, sono esentati dal pagamento dell'Imu (Imposta municipale unica).

L’importante pronunciamento arriva dalla Commissione Tributaria Regionale, sezione staccata di Lecce e apre a degli scenari importantissimi per lo stesso Ente che ad esempio, anziché destinare ingenti risorse al pagamento di questa imposta, potrà impegnare questi fondi in ristrutturazioni, manutenzioni o altro genere di investimenti.
Il pronunciamento deriva dopo una serie di contenziosi tra Arca Nord Salento e i Comuni di Fasano, Cellino e San Pietro Vernotico. A Brindisi la situazione è differente dal momento che con l’Amministrazione comunale esiste una convenzione innovativa. A spiegare la portata del provvedimento alla Gazzetta del Mezzogiorno è l’amministratore unico di Arca Nord Cosimo Casilli. «Voglio premettere - dice - che Arca Nord non ha nulla contro i Comuni, non siamo in guerra. Ma questo pronunciamento è importantissimo per la stessa sopravvivenza dell’Ente».

Per quali motivi?

«Il principio sancito è importante perché se fosse stato il contrario si sarebbe stato introdotto un dissesto strutturale per l'Ente. Il pronunciamento, tra l’altro, introduce un principio di giustizia importante valido in tutta Italia, a fronte di una pretesa impositiva con tratti “assurdi”».

A cosa si riferisce?

«Mi riferisco al fatto che i Comuni non possono chiedere una Imu superiore al canone che per legge viene stabilito per un alloggio di edilizia residenziale popolare (Erp)».

E su che base veniva avanzata la pretesa?

«Sulla base di dati catastali, ma questo principio non può essere applicato per gli alloggi sociali».

E come avete fatto a far valere la vostra tesi?

«Abbiamo fatto svolgere all’ingegnere Fernando Dell’Anna delle perizie giurate le quali hanno permesso di certificare che quelli da noi gestiti sono alloggi sociali. E ci siamo avvalsi dell’esperienza dell’avvocato tributarista Maurizio Villani».

Quali sono per Arca Nord Salento i riflessi di questo pronunciamento?

«Arca Nord Salento gestisce circa 6mila alloggi popolari in provincia di Brindisi. Se fosse prevalsa la tesi contraria si sarebbe introdotto un dissesto strutturale per l'Ente. Sono all’incirca 500 gli alloggi per cui si pretendeva una Imu che non era dovuta. Per un Ente come il nostro che ha un patrimonio costituito dal 90% di immobili di di edilizia popolare significa poter liberare risorse importanti. Si pensi solo al fatto che abbiamo tenuto bloccate risorse per circa due milioni di euro nell’eventualità che fossimo stati soccombenti per poter iniziare a pagare quanto preteso. Ora invece questi fondi possono essere sbloccati e destinati a ristrutturazioni, manutenzioni, costruzioni».

La natura del contenzioso

«La Commissione tributaria di secondo grado - spiega il dottor Domenico De Stradis, responsabile del Settore legale di Arca -, con tre distinte sentenze, ha accolto le questioni di merito e diritto avanzate dalla difesa di Arca, assunta nell'occasione dall'avvocato tributarista Maurizio Villani, stabilendo al contempo due principi cardine: ai Comuni, ai fini dell'assoggettabilità dell'imposta, spetta l'onere di dover dimostrare che gli alloggi di edilizia residenziale popolare non sono alloggi sociali; gli alloggi sociali di Arca Nord Salento con le caratteristiche di cui al DM delle Infrastrutture 22 aprile 2008, hanno diritto alla totale esenzione dal tributo Imu. I suddetti principi sono contenuti all'interno delle pronunce della Commissione tributaria, pronunciate fra l'altro non da un'unica sezione e stabiliscono in modo chiaro e incontrovertibile che “il fine primario voluto dalla legge regionale è di assicurare il diritto sociale all'abitare a chi non è in grado di soddisfare autonomamente le proprie esigenze abitative».

Fine di una disputa

«Ci auguriamo - auspica il Direttore di Arca Vittorio Serinelli - che le predette sentenze, pronunciate a conclusione di lunghi contenziosi tributari potrebbero aver definitivamente sancito la fine di un'annosa disputa di carattere giuridico e tecnico, avviata fra Arca Nord Salento ed alcuni comuni brindisini circa la corretta applicazione normativa della legge istitutiva del tributo sulla casa, accogliendo la linea interpretativa adottata dagli uffici degli ex Iacp, circa la sussistenza in capo agli alloggi di edilizia residenziale popolare di tutti i requisiti e condizioni necessarie ai fini dell'esenzione totale dal tributo e non, la semplice detrazione di euro 200 dell'imposta, quest'ultima tesi sostenuta al contrario dagli uffici tributi dei comuni impositori».

Benefici e Beneficiari

«La realtà vera - sottolinea l'ingegnere Marta Melis, responsabile del Settore manutenzione di Arca - è, che a beneficiare principalmente di queste recentissime e per certi aspetti storiche sentenze saranno gli assegnatari in locazione degli alloggi dell'Arca, in quanto, le risorse finanziarie cautelativamente accantonate in bilancio al fine di far fronte ad eventuali soccombenze derivanti da sentenze negative, potranno essere destinate ad assicurare con maggiore celerità e completezza, i necessari interventi di manutenzione, recupero, abbattimento delle barriere architettoniche ed efficientamento energetico, necessari soprattutto su quella parte di patrimonio maggiormente datata».

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