BRINDISI - L’ammaraggio di un aereo civile nelle acque del porto senza alcun preavviso. È stata la missione da compiere nel corso di una esercitazione complessa di soccorso aeromarittimo diretta dalla Capitaneria di porto – Guardia Costiera. L’attività era finalizzata a verificare la regolarità delle operazioni d’intervento di cui al vigente «Piano di Emergenza per il soccorso ad Aeromobile in mare», approvato dal 6° Maritime Rescue Sub Center (M.R.S.C.), coincidente con la Direzione Marittima di Bari.
La simulazione, partecipata con preavviso anche all’Ufficio di Protezione Civile dell’UTG-Prefettura, ha trattato la gestione di un’emergenza causata dall’ammaraggio di un aeromobile civile, nell’ambito delle acque marine portuali la cui giurisdizione SAR è assegnata a questa U.C.G. (unità costiera di guardia).
Essendo l’aeroporto di Brindisi classificato quale “aeroporto costiero”, è prevista la periodica effettuazione di esercitazioni ordinarie a cadenza quindicinale oltre a due esercitazioni semestrali complesse, da svolgersi in ore o diurne o notturne, al fine di addestrare il preposto personale dell’Autorità Marittima ed Aeronautica, gli equipaggi delle diverse unità navali partecipanti e gli altri soggetti pubblici e privati terrestri coinvolti. Nella circostanza, alle 10.50 circa, il personale dell’Enav di turno alla Torre di Controllo ha segnalato - per esercitazione - di un incidente aereo con l’ammaraggio nell’ambito del quadrante cartografico codificato dalla sigla F6, di un velivolo tipo “Dassault Falcon 50 business jet” con fumo in cabina e con 11 passeggeri a bordo. La Sala operativa della Guardia Costiera ha assunto il coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso in mare, secondo quanto previsto dall’art.830 del Codice della Navigazione, con l’invio sul luogo segnalato della dipendente motovedetta CP 844 (permanentemente destinata alla generale attività S.A.R. - Search and Rescue), nonchè del battello GC A94.
Sono stati allertati il Comando Provinciale dei VV.F di Brindisi, che ha inviato la sua motobarca per lo spegnimento del principio d’incendio sviluppatosi a bordo del velivolo, nonché la locale Stazione vavale della G.d.F. che con un altro mezzo navale ha fornito supporto assicurando ulteriore sicurezza alle operazioni in corso. Coinvolti anche i servizi tecnico-nautici, con la sospensione delle operazioni d’ingresso ed uscita delle navi da parte della Corporazione dei Piloti del porto e l’invio sul punto di ammaraggio del rimorchiatore della società armatoriale F.lli Barretta. Inoltre il battello disinquinante della società D’oriano ha provveduto al contenimento dei liquidi inquinanti fuoriusciti dai rottami del velivolo. Predisposto un punto di raccolta/assistenza sanitaria per i naufraghi, alla banchina di Sant'Apollinare, nel porto interno. Alle 12 circa, a seguito del recupero simulato degli 11 naufraghi, e dell’avvenuta messa in sicurezza del relitto del velivolo presso la banchina di Costa Morena, l’esercitazione veniva dichiarata conclusa disponendo il disimpegno di tutte le unità partecipanti.
Le eventuali particolari situazioni di criticità emerse durante l’esercitazione costituiranno “case study” da analizzare durante il debrifing