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Nel Brindisino
Federica Marangio
18 Gennaio 2021
109 candeline non ci entrano in una torta che non si può condividere con la famiglia. Rosa Bascià, 8 figli, 21 nipoti e 29 pronipoti sorride beffardamente al Covid-19. “Io ho vissuto la spagnola e ricordo benissimo il clima di terrore” ha confessato alla nipote Lorena che di lei si prende cura. “Non sapevo come spiegarle il Covid e poi un’illuminazione. Nonna, ma la spagnola?”. “Certo, avevo 8 anni, però a distanza di 100 anni come è possibile di nuovo?” Parole semplici per una donna che ne ha viste davvero tante e che si definisce una ventenne se non fosse per la gamba malandata. È ironica, simpatica e ama la cucina tradizionale. “Pasti leggeri e tanto genuini” dice la nipote Lorena Di Lauro. “Quest’anno non abbiamo potuto festeggiare come merita la nostra grande donna, ma averla con noi è un dono di Dio che accogliamo con gratitudine”. Che tipa è nonna Rosa? “Una tosta. Con il nonno gestivano le campagne di proprietà e nella vita ha lavorato sempre tanto”. Chiediamo a nonna Rosa, qual è la ricetta di un rapporto che duri una vita. “Ci vuole pazienza, tolleranza e rispetto.
Se ad ogni difficoltà si inciampa non se ne fa strada insieme”.
Questa affermazione perentoria rivela la saggezza racchiusa in 109 anni tutti famiglia, lavoro e preghiere. “Dico il rosario tutte le mattine” chiosa con un filo di voce. Lucidissima, dalla tempra salda e sorridente.
È così nonna Rosa, che tra i supercentenari è la seconda più longeva in Puglia e la 33 esima in Italia.
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