L’emergenza climatica tra le priorità contenute nell’”agenda” di Legambiente Brindisi che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al sindaco e al presidente del Consiglio comunale per conoscere gli intendimenti al riguardo dell’Amministrazione.
«Nonostante la mobilitazione in atto in tutto il mondo - riporta la missiva -, i Governi non stanno facendo abbastanza per contrastare i cambiamenti in corso. Ognuno di noi, dal canto suo, deve accettare di modificare alcune abitudini per non doverle poi modificare tutte, perché i cambiamenti climatici, se non debitamente affrontati, porranno fine alla vita umana sulla terra così come la conosciamo. E, in tal senso, anche il presidente della Repubblica ha più volte sottolineato l’emergenza, sottoscrivendo persino un documento, congiunto con altri quattordici Capi di Stato, in cui si riconosce che il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo».
A rafforzare i timori manifestati da più parti, concorrono dati e studi di certo non incoraggianti: «Il riscaldamento globale, salvo azione immediata, provocherà un aumento di temperatura globale superiore ai 3 gradi centigradi entro il 2100, con effetti devastanti sugli ecosistemi terrestri e sulla specie umana - incalza nella lettera Legambiente -. Inoltre, c’è l’ultimo rapporto Ipcc-Onu (2018), secondo cui l’umanità ha tempo entro il 2030 per limitare l’incremento della temperatura a 1.5° centigradi (per evitare danni irreversibili al clima, ottenibile con scelte individuali, comunitarie e con un mutamento di rotta nel comparto industriale a cominciare dall’uscita dalla combustione di tutti i fossili), nonchè l’ultimo rapporto Ipbes-Onu, pubblicato il 6 maggio 2019, che segnala un declino ecologico “senza precedenti”, in cui un milione di specie animali e vegetali sono a rischio estinzione nel breve periodo per colpa dei cambiamenti climatici e di un sovrasfruttamento di terra e mare, piante e animali». «A ciò - prosegue l’associazione ambientalista - si affiancano i preoccupanti effetti del riscaldamento globale e dell’inquinamento (che ogni anno diminuiscono le aspettative di vita di circa 6,5 milioni di persone in tutto il mondo), il rapporto sul Global Environment Outlook (che rappresenta la valutazione più completa e rigorosa sullo stato dell’ambiente mondiale, firmato da più di 250 scienziati) e lo studio della Ellen MacArthur Foundation, in collaborazione con il World Economic Forum, dal titolo “The New Plastics Economy: Rethinking the future of plastics”, il quale stima che ad oggi finiscono nel mare 8 milioni di tonnellate di plastica ogni anno e che nel 2050 gli oceani potrebbero contenere più plastica che pesci, in termini di peso».
Da qui, l’appello e il monito al sindaco di Brindisi, con annesse specifiche richieste in merito alla posizione da assumere sulla vicenda: «Chiediamo, in primo luogo - è riportato ancora nella missiva di Legambiente - la dichiarazione dello stato di emergenza climatica ed ambientale, intesa come assunzione di responsabilità politica con straordinaria determinazione e focalizzazione di impegno, riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico. Chiediamo, inoltre, ogni possibile contributo all’interno delle competenze del Comune di Brindisi per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5° C e fissare un obiettivo di azzeramento delle emissioni nette di gas climalteranti entro il 2030, ritenendo l’obiettivo di zero emissioni nel 2050 insufficiente e incoerente con lo stato di emergenza climatica, nonchè la massima priorità al contrasto al cambiamento climatico nell’agenda dell’Amministrazione comunale, tenendo conto in ogni azione amministrativa o iniziativa degli effetti che questa comporta sul clima».
Ma la lista delle richieste non si esaurisce qui: «Chiediamo altresì che le misure di contrasto, mitigazione e adattamento vengano implementate secondo il principio di giustizia climatica (i costi della transizione non devono gravare sulle fasce più deboli della popolazione, ma devono essere sostenuti soprattutto da chi ha causato maggiormente i danni ambientali) e, infine, di invitare tutte le istituzioni territoriali, a partire dalla Regione Puglia e dal Governo della Repubblica, a varare analoghi provvedimenti». «Alleghiamo alla missiva la copia della delibera del Consiglio comunale di Torchiarolo (significativa in quanto assunta da uno dei Comuni inseriti nell’area ad elevato Rischio di crisi ambientale di Brindisi)». Delibera con la quale l’Amministrazione ha dichiarato lo stato di emergenza climatica per il proprio territorio, facendo propri i sei punti di istanze proposte online dai cittadini e riconscendo lesiva del diritto umano al clima qualsiasi inziativa capace di ostacolare l’abbandono definitivo della produzione e del consumo energetico fossile.