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Fine mandato
20 Agosto 2017
BISCEGLIE - All’orizzonte politico del sindaco Francesco Spina s’intravede la sua decadenza da primo cittadino di Bisceglie. A far leva, infatti, sulla fine anticipata del suo mandato (che molti commentatori sospettano sia una strategia studiata a tavolino per approdare a candidature più “alte” nella prossima primavera) è un contenzioso con l’ente Comune, per il riconoscimento di compensi per incarichi professionali risalenti al 1995, assolti prima di diventare sindaco e per i quali è stata frapposta eccezione di prescrizione. Il Comune di Bisceglie è stato citato in giudizio in Tribunale dal sindaco e ciò determina una causa di incompatibilità. A dar via alla procedura di incompatibilità dalla carica elettiva di Spina è stato il Consiglio comunale che si è espresso, a maggioranza, nella seconda delle tre sedute previste nella prosecuzione dell’iter amministrativo, confermando la sussistenza dell’incompatibilità in questione.
Il segretario generale del Comune, dott. Angelo Lazzaro, ha reso note alla massima assise comunale le controdeduzioni presentate dal sindaco nei giorni scorsi, in cui si ribadisce la prosecuzione del procedimento giuridico per l’ottenimento dei compensi non corrisposti. Polemiche a raffica sono scaturite dalla minoranza rappresentata dai consiglieri Gianni Casella, Angelantonio Angarano e Roberta Rigante. Secondo Angarano, ora attivo anche nel movimento civico BisceglieSvolta (in contrasto con ciò che si è verificato nel Partito Democratico con l’ingresso del sindaco “Spina & C.”), la maggioranza che resterebbe in sella, con la giunta guidata dall’attuale vicesindaco Vittorio Fata, non sarebbe legittimata sul piano politico in ossequio al mandato conferito dagli elettori nel 2013.
Sta di fatto che la procedura in atto eviterebbe l’insediamento di un commissario prefettizio e, dunque, lo scioglimento del Consiglio comunale. Si proseguirebbe con una gestione amministrativa pro-tempore per circa otto mesi. La relativa delibera, che concede a Spina altri 10 giorni di tempo per rimuovere la sua incompatibilità, ha ottenuto 13 voti favorevoli (compreso quello del presidente Franco Napoletano) e 3 astensioni dei dissenzienti Tonia Spina, Luigi Cosmai e Gigi Di Tullio. Entro dieci giorni, forse, il “quadro” sarà più chiaro.
[lu.dec.]
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