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Andria, per i fantalavori in via Carmine la strada rimane chiusa e inagibile

Andria, per i fantalavori in via Carmine la strada rimane chiusa e inagibile

 
DAVIDE SURIANO

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DAVIDE SURIANO

Andria, per i fantalavori in via Carmine la strada rimane chiusa e inagibile

Dopo aver tolto il ponte Bailey protestano residenti e commercianti

Domenica 03 Agosto 2025, 15:14

ANDRIA «Noi abbiamo l’attività qui da ormai 30 anni, e da 14 di questi stiamo lottando per la riapertura della strada. Ma io non pretendo proprio la riapertura completa, anche un piccolo varco, per i residenti che abitano qui. Cioè se deve arrivare un’ambulanza, qualche soccorso, non può, non può accedere».

I residenti e gli esercenti di via Carmine, ad Andria, da tempo stanno vivendo una situazione delicata. La strada è chiusa al traffico per lavori di messa in sicurezza che ancora non sono partiti. Il ponte Bailey, installato circa 14 anni fa per ovviare al problema del rischio cedimento stradale, è stato rimosso ad aprile scorso per far spazio agli interventi. Ma a maggio ecco la doccia fredda, «inaspettata» racconterà poi l’assessore ai Lavori Pubblici Mario Loconte: un decreto legge (14 maggio 2025 n.25) che non ha concesso la proroga del finanziamento da 1.205.000 euro ottenuto dal comune di Andria nel 2022, destinato proprio alla messa in sicurezza di Via Carmine. Il risultato è una strada chiusa per lavori, ma senza lavori.

A risentirne sono in particolare gli esercenti - alcuni con attività storiche - che dopo le difficoltà di questi anni ora temono di non farcela. «Chiudere la strada ha creato difficoltà sul transito che non c’è più - racconta il titolare di un’attività in via Carmine - oltre al traffico che si va a creare, perché essendo anche una strada strategica aiutava a smaltire il traffico. Vedere oggi da capo una situazione del genere è inconcepibile. Siamo preoccupati, quasi non ho più speranze».

«Io ho aperto da tre anni e c’era già questa situazione, quindi ho avuto molto coraggio - aggiunge una giovane imprenditrice - fin quando c’era il ponte la situazione era più gestibile, però ora praticamente io ho la porta proprio dove hanno messo i blocchi di cemento. Arrivare è impossibile. Disagi, ritardi, appuntamenti, non si lavora bene».

E poi ci sono i problemi per i residenti. Via Carmine è particolarmente popolata anche da persone anziane che spesso sostano sui marciapiedi davanti al portone di casa. Da quando la strada è chiusa su quegli stessi marciapiedi passano motorini, monopattini e bici elettriche. «Salgono di qua e scendono di là - racconta un anziano - noi non possiamo stare neanche seduti davanti alla porta a prendere un po’ d’aria perché passano le biciclette. A volte ho paura anche ad aprire il portone di casa, chissà colpisco qualcuno. Dobbiamo aspettare che succeda il guaio? La sindaca Bruno venne qui a prendersi i voti, poi si è dimenticata di noi. Tante promesse e poi nulla».

E ancora c’è il tema del traffico nelle ore di punta e i timori in vista di settembre quando riapriranno le scuole. Nella vicina via Eritrea c’è un istituto secondario di primo grado. «Tra poco cominceranno anche le scuole e sarà un disastro, chiediamo almeno di iniziare i lavori o perlomeno darci spazio per poter passare e farci lavorare», conclude un’altra giovane esercente.

Il problema di via Carmine era stato sollevato qualche giorno fa da Sabino Napolitano, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, che aveva sottolineato come non ci fossero i lavori e la strada fosse parzialmente aperta al traffico, con conseguente rischio di cedimento. Un’osservazione poi colta dall’ente che ha provveduto a bloccare completamente il passaggio. Critiche da molte altre opposizioni come l’intergruppo consiliare che ha parlato di «leggerezza amministrativa» e non solo: «La logica avrebbe suggerito di smantellarlo solo a ridosso dell’avvio dei lavori - si legge in una nota -. Invece, si è scelto di agire con largo anticipo, creando disagi enormi. Viene da chiedersi se la fretta nel rimuovere il ponte sia stata dettata da urgenze tecniche o da esigenze politiche».

L’assessore ai Lavori Pubblici Loconte ha fatto sapere che nei giorni scorsi al Senato è passato l’emendamento che concederà nuovamente la proroga del finanziamento. Manca ora il passaggio anche alla Camera. L’obiettivo è iniziare i lavori tra fine agosto e inizio settembre. Il cantiere, carte alla mano, dovrebbe durare sei mesi.

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