BARLETTA - Un esempio di gestione del patrimonio ambientale nato dalla sinergia tra enti ed istituzioni. Circa un anno fa, il comune, Legambiente e la Società italiana di geologia ambientale hanno sottoscritto un protocollo finalizzato al ripristino e alla rinaturalizzazione dei cordoni dunari lungo la litoranea di Ponente Pietro Mennea: oggi quel percorso sta trovando il proprio compimento.
Se n’è parlato a palazzo San Domenico nel corso della presentazione del volume «Le Dune Costiere», realizzato da Sigea col supporto di Legambiente. «Il nostro percorso - ha spiegato il presidente di Legambiente, Raffaele Corvasce - è stato avviato nel 2019 con la tutela del fratino nell’ambito del primo Jova Beach Party, poi è proseguito con le aree da rinaturalizzare ed oggi è salito di livello con la formazione e tutela delle dune costiere».
Nei mesi scorsi, le aree individuate con la firma del protocollo sono state sottoposte a perimetrazione tramite pali in castagno e corde al fine di impedirne la stagionale pulitura meccanizzata da parte di Bar.S.A. Questo favorisce la proliferazione di specie pioniere che portano alla formazione delle dune utili a contrastare l’erosione costiera, ma anche ad impedire alla sabbia di invadere la carreggiata durante i venti di tramontana provocandone la chiusura. «I benefici di questa operazione - ha aggiunto Corvasce - sono enormi. Ci auguriamo che la cittadinanza tutta cominci a comprendere come una spiaggia rinaturalizzata abbia una valenza maggiore rispetto ad una maltrattata con i mezzi meccanici».
La valenza di quanto sta avvenendo a Barletta è stata evidenziata anche dal presidente nazionale della Sigea, Antonello Fiore. «Quel tratto di costa - ha affermato Fiore - era stato utilizzato per attività concertistiche che ne avevano modificato la conformazione. Ora la natura si sta riappropriando del suo habitat, si stanno riformando dune pioniere ai piedi dei quali si stanno anche verificando nidificazioni di fratino. Questo dimostra come sia possibile una gestione corretta del nostro patrimonio ambientale». Da parte del presidente Sigea anche un annuncio «l’esperienza che stiamo raccogliendo in giro per l’Italia con la presentazione del nostro volume - ha aggiunto Fiore - ci porterà a proporre una carta sulle dune costiere e credo che potremo chiamarla la “Carta di Barletta”».
Il supporto dell’amministrazione comunale a questo tipo di operazione rappresenta quasi un unicum a livello nazionale. Il progetto durerà tre anni ed è stato finanziato dal comune di Barletta con circa 30mila euro. «Abbiamo creduto in questo percorso sin dal primo momento - ha affermato il sindaco Cosimo Cannito. Dobbiamo ammettere di aver sbagliato in passato nel non preservare l’habitat delle dune della litoranea di Ponente in occasione del Jova Beach Party. Ora entriamo a pieno titolo in questo progetto di recupero, ci siamo impegnati economicamente su impulso di studi scientifici e di associazioni come Legambiente. Dobbiamo continuare nella salvaguardia dell’ambiente dalla cui tutela dipende anche la salute dei cittadini».