I campioni di olio che i tecnici dell’Icqrf (Ispettorato centrale tutela qualità e repressione frodi) hanno prelevato a fine ottobre dalla partita di prodotto acquistato da un fornitore calabrese contengono «olio extravergine di oliva 100% italiano biologico». È questo il verdetto trasmesso giovedì per Pec alla Levante di Andria, uno dei principali produttori pugliesi di extravergine, che lo scorso anno si era approvvigionata di materia prima da un oleificio calabrese il cui titolare è indagato per frode in commercio e vendita di sostanze alimentari adulterate.
Il caso è scoppiato a dicembre, quando i finanzieri del comando provinciale della Bat - su delega della Procura di Catanzaro - hanno sequestrato 180 tonnellate di olio vendute dall’oleificio calabrese che, secondo l’ipotesi di indagine, avrebbe provenienza greca e non avrebbe le caratteristiche necessarie ad essere classificata come extravergine. Il coinvolgimento della Levante, uno dei top players pugliesi del settore, è dovuto al fatto che pure l’azienda andriese era tra i clienti di quella partita dell’oleificio calabrese. E, proprio come era stato ipotizzato a seguito dei sequestri, potrebbe aver acquistato in buona fede.
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