Un complotto. Si può sintetizzare così il disegno che secondo Massimo Giove, ex presidente del Taranto Fc 1927, sarebbe stato ordito contro di lui nell'estate 2024 da pezzi della politica, della tifoseria e dell'imprenditoria ionica e persino alcuni giornalisti. Una trama che aveva un solo unico obiettivo: spingerlo a lasciare il club rossoblu nelle mani del sindaco Rinaldo Melucci.
Dalle carte dell'inchiesta sulle minacce ricevute dall'imprenditore e che vede indagati al momento 8 ultras rossoblu, emergono tutti i pensieri che affastellavano la mente dell'allora presidente della società calcistica ionica che da qualche tempo versava in condizione finanziarie disastrose. Un buco che aveva provocato la fuga di calciatori e la contestazione aspra della tifoseria organizzata. Per gli investigatori della Digos, diretti dal vice questore aggiunto Paolo Favia, in realtà, sono solo questi ultimi ad aver pianificato una vera e propria strategia per «favorire – si legge negli atti dell'indagine – il completo declino della società “Taranto Fc 1927” da raggiungere a qualsiasi costo, di estromettere il presidente Massimo Giove dalla conduzione della squadra».
Nelle carte ci sono tutti i contatti frenetici partiti alla fine di agosto 2024 quando tre ordigni furono fatti esplodere all'interno della sua villa a Leporano...
















