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Barletta, spunta un caso Villa Bonelli: «Non è giusto abbattere 80 alberi»

 
Adriano Antonucci

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Adriano Antonucci

Barletta, spunta un caso Villa Bonelli: «Non è giusto abbattere 80 alberi»

Botta e risposta tra Coalizione Civica e Comune sulla riqualificazione della villa, polmone verde nel cuore del quartiere Borgovilla, chiusa dal 7 ottobre

Lunedì 18 Novembre 2024, 14:00

BARLETTA - Per riqualificare i giardini di villa Bonelli sarebbe necessario abbattere circa 80 alberi. Chiusi dallo scorso 7 ottobre, i giardini di villa Bonelli, polmone verde nel cuore del quartiere Borgovilla, sono oggetto di lavori di riqualificazione finanziati con 2 milioni di euro di fondi Pnrr. Oltre agli interventi dell’ambito architettonico e scultoreo con il recupero delle fontane e dei busti, sono previste anche operazioni per la componente vegetale, quali la rimozione delle piante infestanti, la messa in sicurezza delle radici affioranti oltre al recupero ed incremento del patrimonio vegetazionale.

Proprio nell’ambito di questo tipo di interventi sarebbe compresa la necessità di procedere all’abbattimento di numerosi alberi, un’ipotesi che ha portato il consigliere comunale di Coalizione Civica Carmine Doronzo a chiedere chiarimenti. Doronzo ha chiesto «quali siano le motivazioni che abbiano indotto gli organi preposti a prendere tale decisione», che «vengano messe in atto tutte le strategie finalizzate a scongiurare tali abbattimenti, visto il continuo impoverimento del patrimonio arboreo cittadino» e che «la scelta venga resa pubblica in modo da avviare un processo di discussione che coinvolga tutte le associazioni ambientaliste al fine di cercare una soluzione che non preveda l’abbattimento degli alberi».

Ai quesiti di Doronzo ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Lucia Ricatti spiegando che «il progetto di riqualificazione è stato validato e approvato anche con il parere dell’allora agronomo comunale e prevede l’abbattimento di alcuni esemplari arborei ritenuti non coerenti con l’aspetto originario della villa». Ricatti ha evidenziato la presenza nei giardini di «essenze non autoctone e messe a dimora in tempi abbastanza recenti, come ad esempio alcuni pini pericolanti di cui solo uno è stato abbattuto. Ci sono essenze, soprattutto l’ailanto, che rientrano in specie aloctone a carattere invasivo e che hanno invaso tutte le aiuole della villa eliminando la delicata biodiversità che caratterizzava la dimora». Queste specie saranno, secondo quanto riportato dall’assessore, «sostituite con essenze rustiche e autoctone cui va aggiunto il ripristino dello storico agrumeto che era assorbito da queste essenze che lo invadevano e lo soffocavano».

Ci sarà anche la «piantumazione di 109 tra arbusti, assenze, agrumi e pini compatibili in luogo di molti alberi colpiti da patologie non curabili». Ricatti ha anche assicurato che saranno mantenute «le zone d’ombra a ridosso delle panchine» sottolineando come il progetto sia stato esposto sull’albo pretorio «senza ricevere alcun tipo di osservazione» e per questo motivo è da ritenersi «valido anche dal punto di vista del verde».

Per Doronzo la risposta di Ricatti non è stata soddisfacente e per questo motivo ha invitato l’amministrazione a «non prendere sottogamba la questione trincerandosi dietro il progetto». Al contrario, il rappresentante di Coalizione Civica, ha ribadito la necessità di «promuovere quanto prima una passeggiata sul cantiere con le associazioni ambientaliste per verificare se questi sono abbattimenti innocui o evitabili».

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