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In bici per le vie del mare, nuovi percorsi nella Bat

 
Aldo Losito

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Aldo Losito

In bici per le vie del mare, nuovi percorsi nella Bat

La proposta di mobilità sostenibile dell’Ordine degli ingegneri

Domenica 22 Settembre 2024, 12:28

BAT - Progettualità condivisa, tempestività nel realizzare le opere, trasporto pubblico, pedonalità e spazi sicuri. Sono i filoni in cui l’ordine degli ingegneri della Provincia Bat declina il tema della mobilità sostenibile. Una visione di lungo periodo che si concretizza puntando sulla conversione verde della viabilità e dei trasporti.

Tesi che sono state espresse anche ad Andria, durante uno degli incontri di «Rigenerandria», il festival dedicato alla mobilità sostenibile organizzato in occasione della Settimana Europea della Mobilità 2024.

«Quella della mobilità sostenibile – ha detto Giuseppe Pistillo dell’Ordine provinciale degli ingegneri - è una tematica da affrontare coinvolgendo tutte le figure necessarie al processo, solo così si può cercare di dare concretezza alle azioni da intraprendere. La mobilità sostenibile non può essere oggetto solo di questioni limitate nel tempo, ma ci vorrebbe un gruppo di lavoro che affronti tutte le problematiche di settore durante tutto l'anno. La mobilità sostenibile è una questione complessa in quanto non stiamo scrivendo su di un “foglio bianco” bensì su un tessuto infrastrutturale esistente e che presenta le sue peculiarità».

Per gli ingegneri della Bat è necessario partire dagli stakeholders, censire e capire i flussi esistenti, definire quelli necessari e le conseguenti azioni da intraprendere, senza dimenticare la dinamicità del nostro tessuto sociale ed economico che sicuramente porterà alla variazione dei flussi studiati. La parola d’ordine è rigenerazione urbana.

«Serve progettualità - ha continuato l’ingegnere - mentre nel breve termine è fondamentale partire dal quotidiano. Poniamoci la domanda se davvero servono i semafori nei periodi di massima congestione del traffico, come ad esempio ad Andria in viale Puglia, all’incrocio con via Garibaldi. La rigenerazione è necessaria perché se ci sono duecento persone che devono tornare a casa all’ora di pranzo percorrendo una stradina, si crea inevitabilmente un ingorgo. Lo stesso succede per le scuole e gli asili».

Per decongestionare il traffico, dunque, sarebbe preferibile implementare i mezzi pubblici, scaglionare ingressi ed uscite dalle scuole. Per gli ingegneri della sesta provincia pugliese investire sull’ambiente significa anche andare oltre la definizione di mobilità intesa come singola città, in un perimetro limitato al paese, condividendo progettualità e visioni con gli altri comuni.

«Sento parlare di finanziamenti per la realizzazione di nuove piste ciclabili all’interno dei comuni della regione. Per la provincia Bat si prospettano 1.389.477,10 di euro. Si parla di Pums, per il quale ad oggi siamo ancora lontani dalla conclusione dei vari iter burocratici, e che invece dovrebbe essere operativo già nel 2030».

Una delle proposte lanciate è quella delle piste ciclabili come «vie del mare». Prendere spunto, per esempio dalla pista ciclabile che unisce Margherita di Savoia a Trinitapoli, come progetto extraurbano condiviso. «Percorsi opportunamente studiati, alternativi all’asfalto e magari con la possibilità di far nascere nuove attività di bike sharing che possano portare non solo i ragazzi ma anche le famiglie ad utilizzarle come alternativa al traffico veicolare. Aspettative? Riduzione del traffico veicolare, del problema dei parcheggi e possibilità di rivedere gli spazi con nuove funzionalità».

In tutto questo, sono fondamentali i tempi di realizzazione delle opere, che per esempio fanno considerare il Pums di Barletta come già superato. «Spero che i progetti già finanziati non siano stati pensati solo per dare l'idea di una mobilità sostenibile che nei fatti poi risulta più un disagio per chi ci deve convivere - conclude Pistillo -. Altro aspetto è la tempistica di realizzazione dei progetti, perché in alcune città della Bat ci sono Pums che ormai sono superati per la continua e veloce trasformazione del tessuto urbanistico e per i cambiamenti del quotidiano vivere».

L’Ordine degli ingegneri della Bat è disponibile a collaborare con i comuni della provincia per una visione condivisa volta al recupero degli spazi, investendo così nell’ambiente.

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