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Politica, quanto mi costi: al Comune di Trani schizzano le indennità

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Politica, quanto mi costi: schizzano le indennità a Trani

Dal primo semestre 2023 allo stesso periodo del 2024, registrato un aumento di 40mila euro

Martedì 13 Agosto 2024, 14:51

27 Agosto 2024, 18:49

TRANI - Fra il primo semestre del 2023 e lo stesso periodo del 2024 i costi della politica sono aumentati di quasi 40.000 euro. Lo si evince dalle liquidazioni dei gettoni presenza in favore dei consiglieri con riferimento al secondo trimestre del 2024: poco più di 42.250 euro.

Il bicchiere mezzo pieno è che, fra aprile e giugno 2024 c’è stato un calo rispetto agli oltre 60.000 euro del primo trimestre dell’anno in corso. Quello mezzo vuoto è che, nel corrispondente trimestre del 2023, si erano spesi 30.800 euro, e quindi anche in questa frazione temporale il 2024 fa segnare un aumento del costo dei gettoni di presenza pari a circa 11.500 euro.

I confronti numerici non lasciano spazio a dubbi: nel primo trimestre 2024, come detto, la spesa era stata di 60.000 euro contro i 32.500 del corrispondente periodo del 2023; nel secondo c’è un’ascesa di 11.500 euro. E quindi, considerando i semestri, ci troviamo in presenza di una spesa di 63.300 euro nel 2023 ed una di 102.400 euro nel 2024, per un aumento di quasi 40.000 nell’anno in corso.

A determinare l’aumento sono in minima parte il maggior numero di sedute di consiglio comunale e, prevalentemente, l’incremento delle riunioni delle commissioni consiliari. L’assemblea elettiva nel trimestre si è riunita sei volte, di cui tre con ordini del giorno contenenti provvedimenti da deliberare, ed altrettante per le interrogazioni consiliari, per le quali adesso si celebrano sedute ad hoc evitando che nelle altre si tengano interventi preliminari cui l’amministrazione comunale non sempre è in grado di fornire risposte tempestive e che appesantiscono i lavori prolungandone la durata.

I consigli comunali sono costati 12.900 euro e hanno visto gli eletti quasi sempre presenti con l’eccezione della sola Lia Parente, esponente della maggioranza che ha partecipato ad una sola delle sei riunioni.

Vi è poi il contributo importante che viene dalle sei commissioni consiliari e da quella degli affari costituzionali, che nel secondo trimestre 2024 la comunità paga per oltre 29.000 euro. I consiglieri comunali che più frequentemente vi hanno preso parte contano 26 gettoni di presenza, per una somma complessiva individuale di 1918,54 euro, frutto del prodotto dell’importo unitario del gettone di presenza (73,79 euro) per il numero di sedute svolte.

E la somma complessiva sarebbe potuta essere persino superiore se due consiglieri non fossero risultati mai partecipanti alle rispettive commissioni: l’ex candidato sindaco del centrodestra Filiberto Palumbo, che fa parte della terza, dedicata al bilancio; la già citata Lia Parente, che figura nella quinta (istruzione, cultura e servizi sociali), organismo che peraltro si è riunito solo due volte. Fra le commissioni, la parte del leone la fanno sempre la predetta commissione bilancio e la sesta (urbanistica ed edilizia), che si sono riunite entrambe 23 volte. Ma la terza nel primo trimestre aveva fatto contare ben 39 verbali, mentre la sesta 28: nel calo delle loro riunioni si trova buona parte del risparmio di 20.000 euro fra un trimestre e l’altro.

Oggi non c’è un limite formale al numero di commissioni consiliari da tenersi: lo aveva posto il commissario straordinario Maria Rita Iaculli nel 2015, nella misura di non più di una per settimana. Ma era un’epoca in cui il Comune di Trani era sull’orlo del dissesto finanziario, motivo per il quale la funzionaria avvertiva l’esigenza di porre un tetto alle riunioni per non appesantire la spesa pubblica. Adesso che i conti di Palazzo di città sono tornati a posto le commissioni non sono più gravate da limiti, ed ovviamente se ne convocano di più sia perché gli argomenti, in questi casi, non mancano mai.

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