BARI - Per assicurarsi la «benevolenza» degli uffici tecnici della Provincia Bat, l’ingegnere Paolo Misuriello aveva saggiamente deciso di non dimenticare nessuno, in una scena che sarebbe stata bene nel famoso film di Checco Zalone («Non è corruzione, non è concussione, è educazione»). Ma il gip di Trani Domenico Zeno, davanti a cui oggi Misuriello dovrà comparire per l’interrogatorio di garanzia insieme alle altre tre persone finite in carcere, è stato di diverso avviso: i 20 prosciutti consegnati ai dipendenti dell’ufficio diretto da Vincenzo Guerra, 54 anni, di Triggiano (pure lui in carcere) fanno parte del lungo elenco di regali e favori con cui - dice la Procura di Trani - diversi progettisti privati si assicuravano gli incarichi dell’ente pubblico.
Misuriello, responsabile della sicurezza dei lavori alla discarica Cobema di Canosa, è ritenuto dal gip «un personaggio “apicale” nel sistema corruttivo presente presso gli uffici della Provincia». L’episodio dei prosciutti crudi «Jamon Serrano», a pochi giorni dal Natale del 2021, è emblematico di questo sistema. Il 4 dicembre la Finanza annota la telefonata con cui Misuriello chiama un collaboratore (non indagato) di Guerra, per chiedergli di passare a ritirare i prosciuti da distribuire in ufficio. «Ti puoi allungare tra un quarto d’ora, venti minuti allo studio mio che ti devo lasciare un po’ di roba da dare ad amici lunedì mattina? Perché adesso sto senza bolla d’accompagnamento se mi ferma qualcuno». Il funzionario non se lo fa ripetere due volte. «Se tu stai adesso già posso pure venire adesso tra dieci minuti e va bene adesso vengo, è inutile che vado a Trani e poi vengo di nuovo».
Due giorni dopo, però, qualcuno deve aver avvertito Misuriello che non tutti avevano ricevuto il suo prosciutto. E così l’ingegnere chiama di nuovo il funzionario. «Ehi Fra! Dimenticai Stefano e Lucia, mi potresti aiutare tu, se te li do a te e poi... Stefano e Lucia (...) no, no, i... anche perché tu li devi avvisare perché mi pare che quelli non vengono con la macchina, quelli vengono con il treno, come vengono? Con il treno, con il pullman». Il funzionario non se lo fa ripetere due volte, e si attiva con i colleghi. «Ehi Paolo, stanno ad un corso, giù. Mo, come salgono, poi li sento e ti faccio sapere»...