TRINITAPOLI - Si sono finti dipendenti dell’EneL per entrare in casa delle loro vittime e mettere a segno i furti. I carabinieri hanno arrestato all’alba di ieri due cittadini di Trinitapoli: un 62enne ed un 27enne. Sarebbero i responsabili due particolari episodi, un furto ed un tentato furto in abitazione commessi ai danni di due anziani dei comuni di Palagianello e Castellaneta Marina.
I militari dell’Arma hanno condotto una complessa attività investigativa, portata avanti sotto la direzione della Procura della Repubblica di Taranto. Ascoltati diversi testimoni, effettuate verifiche incrociate con le informazioni all’interno nelle banche dati delle forze di polizia, e poi ancora i riconoscimenti fotografici.
Secondo quanto emerso, il metodo utilizzato per entrare all’interno delle abitazioni delle vittime sarebbe stato lo stesso: fingersi dipendenti dell’Enel e farsi aprire la porta di casa con una scusa. Gli indagati, infatti, avrebbero utilizzato il pretesto di dover leggere il contatore dell’energia elettrica, distraendo le vittime ed avendo modo di aggirarsi per le loro abitazioni per poter asportare tutto ciò che si trovasse a portata di mano.
Anche la «scelta» delle vittime non avveniva per caso. Gli arrestati individuavano gli anziani da colpire dopo un’attenta attività di osservazione con l’obiettivo di captare chi viveva da solo e, quindi, maggiormente vulnerabile. Gli investigatori, inoltre, si sono concentrati sullo studio dei tabulati telefonici delle vittime e degli arrestati, passando al setaccio la rete - ed in particolare i social network - allo scopo di individuare, partendo dalla descrizione fornita dalle vittime, i presunti autori.
Uno degli indagati è stato identificato anche grazie all’analisi di alcuni video da lui stesso pubblicati sul noto social «TikTok». Oltre a questo è stata anche decisiva la georeferenziazione delle utenze telefoniche degli arrestati. Una volta raccolti tutti gli indizi necessari nei confronti dei due trinitapolesi, i carabinieri della Compagnia di Castellaneta con l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Barletta, hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Taranto su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo jonico.
Uno degli indagati è stato portato presso la casa circondariale di Foggia. Il secondo, invece, si trovava già all’interno del carcere di Lucera per altri reati. Nei suoi confronti è stato notificato il nuovo provvedimento cautelare.