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Il Piano coste di Trani in alto mare, si riparte da zero dopo dieci anni

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Il Piano coste di Trani in alto mare, si riparte da zero dopo dieci anni

Il progettista ha rinunciato e il Comune ha dovuto riaffidare l'incarico a un gruppo di professionisti di Cellamare

Sabato 02 Dicembre 2023, 13:04

TRANI - Il Piano comunale delle coste riparte da zero, dopo ben dieci anni, poiché il precedente progettista incaricato vi ha rinunciato. È quanto si scopre, in maniera tanto clamorosa quanto imbarazzante, nel provvedimento con cui il dirigente dell’Area urbanistica, Andrea Ricchiuti, ha affidato alla Rotondo ingegneri associati di Cellamare, in provincia di Bari, il «Servizio di coordinamento scientifico, redazione della fase di progetto del Piano comunale costiero e di rilievo, studio e progettazione urbanistica dell’area industriale a nord nel nucleo urbano della città di Trani, compresa fra la Statale 16 ed il demanio marittimo».

Il sindaco, Amedeo Bottaro, si presentò per la prima volta agli elettori nel 2015 con lo slogan «Ripartiamo dal mare». In realtà molte cose sono state fatte su quel versante ma la madre di tutte le progettazioni, vale a dire la programmazione costiera del Comune è sempre mancata.

Eppure la Regione la prevede come centrale nelle norme tecniche di attuazione del Piano costiero pugliese, definendola «strumento di assetto, gestione, controllo e monitoraggio del territorio costiero comunale in termini di tutela del paesaggio, salvaguardia dell’ambiente, garanzia del diritto dei cittadini all’accesso e libera fruizione del patrimonio naturale pubblico, nonché disciplina per il suo utilizzo ecocompatibile».

Paradossalmente, in città si stanno portando avanti progetti di massima importanza - come Trani costa sud - anticipatamente rispetto all’approvazione del piano costiero, che pure prevede al suo interno il recupero dei tratti di costa che versano in stato di degrado, ovvero di instabilità morfologica proprio come quello compreso fra Matinelle Ponte Lama.

Poco male, però, se l’amministrazione del sindaco in carica decide finalmente di affidare il servizio. Sconcertante, però, è scoprire che «sin da dicembre 2013 - si legge nell’odierna determinazione dirigenziale, il Comune di Trani aveva affidato la redazione del Piano comunale costiero a tecnici professionisti esterni all’ente». Di essi, peraltro, il provvedimento del dirigente non fa i nomi.

La figura apicale dell’Ufficio tecnico aggiunge, invece, che «per motivi non adducibili all’ente i tecnici professionisti susseguitisi sino al gennaio 2022 hanno consegnato una documentazione tecnica parziale di analisi del Piano comunale costiero e, contestualmente, il tecnico professionista ha rinunciato all’incarico affidatogli». In altre parole, si passa da due o più professionisti ad uno solo nel giro di sole poche righe.

In ogni caso vi è stata la rescissione consensuale dell’incarico, a seguito della quale l’ufficio tecnico ha riordinato ed integrato, rispetto a quanto indicato nelle istruzioni tecniche operative, «la parziale documentazione tecnica di analisi elaborata e consegnata dal tecnico professionista incaricato (qui se ne conferma uno solo, ndr)».

Da qui l’affidamento del nuovo incarico alla società barese, che si innesta in uno scenario mutato rispetto a dieci anni fa. Il provvedimento non indica la spesa prevista per il nuovo incarico, ma delinea l’inquadramento all’interno del quale il nuovo gruppo di lavoro dovrà agire. E lo fa con particolare riferimento alla costa di ponente.

«Le destinazioni urbanistiche e gli usi della fascia costiera nella zona a nord del nucleo urbano - si legge nel provvedimento - hanno storicamente, ed in maniera maggioritaria, un carattere industriale strettamente connesso all’attività di lavorazione e commercializzazione del materiale lapideo, a causa del quale può risultare difficoltoso raggiungere gli obiettivi e gli interessi pubblici prefissati dal Piano regionale, ed in particolare: tutela del paesaggio costiero; salvaguardia dell’ambiente; recupero dei tratti di costa che versano in stato di degrado; godimento del bene da parte della collettività, sviluppo del settore turistico per le relative implicazioni di carattere socio-economico».

Di conseguenza, il nuovo studio dovrà formalizzare una proposta di progetto urbanistico che dovrà garantire gli obiettivi precedentemente descritti, comprendendo quanto segue: Valutazione ambientale strategica; Valutazione di incidenza; relazione geologica e idrogeomorfologica; relazione archeologica e di supporto alle procedure amministrative.

Il futuro piano costiero, così come inquadrato con riferimento alla zona nord del territorio comunale, sembrerebbe orientato a fare ordine fra una serie di concessioni demaniali penetrate in una zona di litorale fortemente compromessa dagli scarichi delle aziende lapide, che hanno visibilmente prolungato - in alcuni casi di decine di metri - la vecchia linea costiera.

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