Lunedì 08 Settembre 2025 | 02:28

Andria, la transazione del Comune per la parcella all'avvocato fa discutere

 
MARILENA PASTORE

Reporter:

MARILENA PASTORE

Andria, la transazione del Comune per la parcella all'avvocato fa discutere

Inviato un esposto alla sezione regionale della Corte dei Conti. Fracchiolla (FI): il Comune chiarisca

Venerdì 03 Novembre 2023, 13:16

ANDRIA - Una lunga missiva indirizzata ai vertici istituzionali del Comune di Andria ed alla Corte dei Conti Sezione Regionale di controllo – Sezione Giurisdizionale – Procura Regionale – Servizio amministrativo unico regionale per la Puglia, per chiedere di approfondire la vicenda legata alla transazione Dioguardi. A presentarla il movimento di Forza Italia, in particolare la consigliera Donatella Fracchiolla che nei mesi scorsi ha sollevato la controversa faccenda.

Nella istanza inviata al segretario generale Rosa Arrivabene del Comune di Andria, al presidente del Collegio dei Revisori Cosimo Cafagna, all’assessore alla “Visione Urbana” Annamaria Curcuruto, all’Avvocatura del Comune avv. Giuseppe De Candia e alla Corte dei Conti, l’avvocato Fracchiolla parte da alcuni dati di realtà a margine della transazione effettuata a favore del professionista per una consulenza di molti anni fa a cui non era stato corrisposto alcun compenso.

«Si ritorna sulla nebulosità che ha caratterizzato, sin da principio, la transazione relativa agli onorari ancora da corrispondere – sottolinea l’avvocato - In particolare, sembrerebbe che la stessa sia stata condotta senza il necessario parere preventivo del Collegio dei Revisori dei Conti; non abbia tenuto conto delle osservazioni intervenute negli anni da parte dei dirigenti e funzionari del Settore Urbanistica dell’epoca ed infine non sia stata sottoposta al vaglio dell’Avvocatura del Comune. Questi quesiti sono stati posti in una apposita istanza che abbiamo inoltrato il 30 ottobre scorso».

Sul parere del collegio dei revisori mancante, Fracchiolla spiega che «è previsto direttamente dal Testo unico degli enti locali all’articolo 239 ed è confermato dalla più recente giurisprudenza contabile la quale, da un lato, precisa che risulta obbligatorio il parere solo per le transazioni che devono passare dal Consiglio, dall’altro però precisa che per le transazioni di importo consistente o di particolare rilievo (nel caso di specie si parla di 400mila euro per un comune in pre-dissesto da corrispondersi in due rate entro l’anno) permanga forte la necessità del parere da parte dell’Organo di revisione anche nel caso di transazioni per le quali non sia previsto il passaggio in Consiglio Comunale».

Ma non è tutto. Fracchiolla, all’esito di un farraginoso accesso agli atti, ha aggiunto: «Il credito vantato dal professionista in passato era stato anche oggetto di contestazione da parte dell’Ente, nella persona dei Dirigenti e funzionari del Settore Urbanistica dell’epoca che, in relazione alla prestazione offerta dal professionista e alla sua conformità rispetto alle innovazioni legislative nel frattempo intervenute in materia urbanistica, nonché in relazione alla evidente mancanza di utilità della prestazione resa dal professionista all’Ente, avevano prodotto osservazioni che tuttavia sono rimaste, immotivatamente, senza risposta né tantomeno considerate ai fini della transazione».

Ultimo dato: «L’atto di transazione – aggiunge ancora la consigliera - indica in epigrafe, oltre alla presenza delle parti: il Comune e l’arch. Dioguardi, quella dei rispettivi rappresentanti legali, che avrebbero prestato la dovuta “assistenza”: l’Avvocatura del Comune, nella persona dell’avv. Giuseppe De Candia e l’avv. Felice Eugenio Lorusso, per il professionista. Tuttavia, tra le firme apposte in calce all’atto manca quella dell’Avvocatura del Comune, in quanto il legale quel giorno in realtà non era presente e non avrebbe partecipato alla determinazione del contenuto dell’atto transattivo, bensì sarebbe stato coinvolto solo preliminarmente, in una precedente riunione, in relazione alla mera volontà di addivenire ad un accordo per la risoluzione della posizione debitoria».

Tutti questi dubbi secondo Forza Italia «necessitano di un doveroso chiarimento ed è per questo che è stata presentata un’istanza a risposta scritta informando al contempo la Corte dei Conti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)