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Barletta, scoppia il caso dei servizi multimediali nell'aula consiliare

 
Redazione Bat

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Il senatore Quarto: «Scommegna candidato a Barletta è una forzatura nel Pd»

Il municipio di Barletta

Il vecchio gestore critica l'assessore Anna Maria Scommegna, e i capigruppo consiliari: «Inconsistente la nuova tecnologia»

Mercoledì 04 Ottobre 2023, 12:30

BARLETTA - Servizi multimediali della sala consiliare, il vecchio gestore scrive una lettera aperta all’assessore agli Affari generali e Servizi istituzionali, Anna Maria Scommegna, e ai capigruppo consiliari. «Dopo ripetute richieste e conseguenti diffide - sottolinea Massimo Binetti, direttore commerciale della società WriteSystem di Barletta - siamo finalmente giunti, in data 26 settembre e a seguito di convocazione formale pervenutaci dagli Uffici, a poter eseguire il recupero delle nostre attrezzature. In detta occasione, ovviamente (e non poteva essere altrimenti) si è avuto modo di osservare de visu la nuova conformazione e (in)consistenza tecnologica dell’aula consiliare».

Situazione kafkiana E poi: «Tralascio, per economie di scritto, di riprendere le argomentazioni già ufficializzate e che peraltro Lei, stante la carica di governo cittadino ricoperta, avrà sicuramente avuto modo di approfondire. Così come sorvolerò, almeno in questa sede, sulla “kafkiana” (per essere buoni) situazione in cui ci siamo imbattuti allorquando, giunti sul luogo del ritiro delle attrezzature, abbiamo constatato che ci veniva messa a nostra disposizione “solo una parte delle attrezzature di nostra proprietà ” in aggiunta (pensi un po’!) ad “attrezzature che sono del Comune di Barletta e mai inventariate”! Orribile solo a pensarlo, si immagini a vederlo…. Ad essere più precisi, infatti, si constatava come scientificamente un nostro apparecchio hardware “essenziale” per il corretto funzionamento del sistema di video-ripresa era ancora incredibilmente installato all’interno della sala regia. Lo si può comprendere visto il Consiglio comunale del 5 ottobre ormai alle porte – che, per inciso: sarà ancora garantito mediante l’uso di nostra strumentazione - e possiamo anche ipotizzare che ormai questo genere di abuso non faccia più notizia; ma è’ certamente utile sottolinearlo e stigmatizzarlo per comprendere appieno “la qualità” con cui sono state fatte determinate scelte e come opera l’intero settore Affari Istituzionali del Comune di Barletta».

«Tuttavia - aggiunge Binetti - l’obiettivo della lettera aperta non vuole essere quanto sopra riportato (sebbene andasse reso noto anche per dovere di cronaca) ma ciò che la investe personalmente nella sua qualità di Assessore con delega agli Affari Generali - Servizi Istituzionali e Demografici. Lei, assessore Scommegna, in occasione della seduta consiliare del 28 luglio scorso e in risposta ad apposita domanda di attualità fondamentalmente basata sul tema “del depauperamento di un bene pubblico” ha dichiarato, in assoluta buona fede ed evidentemente come conseguenza delle informazioni raccolte presso il servizio Affari Istituzionali, “che il vecchio sistema non viene sostituito, ma in data odierna vengono solo cambiate le basi per il sistema di votazione inclusi i microfoni, ed il mixer; mentre le strutture già esistenti e presenti in aula saranno interamente integrate ed utilizzate con il nuovo sistema”».

Cosa è successo - «Ebbene egregio Assessore - si legge nella missiva - Le hanno fornito informazioni talmente fuorvianti da farla esporre, pubblicamente e politicamente, ad una “figuraccia planetaria”! E dico “planetaria”, perché ormai tutto ciò che si dice in un Consiglio comunale è parte integrante del web. E’ sufficiente guardarsi intorno all’interno dell’aula consiliare, senza necessariamente essere dei tecnici ma semplicemente dotati di memoria storica, per verificare che è stato sostituito tutto. Sala regia nuova, sistema di conferenza nuovo, software di votazione nuovo, monitor nuovo (uno al posto dei 4 precedenti!) telecamera nuova (una al posto delle 3 precedenti!), sistema di registrazione nuovo e, ciliegina sulla torta, la ormai famosa piattaforma di cui si dirà più innanzi. Ora, a voler tralasciare le sostituzioni “quantitative” - per le quali ci proponiamo per valutarne il riacquisto - e riprendendo il concetto della (in)consistenza tecnologica attuale dell’aula e le relative scelte effettuate dagli Uffici, ecco alcuni spunti di riflessione: il sistema microfonico attuale non garantisce la riservatezza del voto in caso di votazione segreta in quanto mancante di un comparto che impedisca, a chi siede accanto o alle proprie spalle, di vedere cosa un consigliere sta digitando e quindi come sta votando; riduzione del numero delle telecamere con il rischio che un eventuale mancato funzionamento della stessa, possa pregiudicare la video-ripresa dell’intera seduta; è superfluo sottolineare a riguardo come le audio-video registrazioni siano, per una pubblica amministrazione, “atti irripetibili”».

E gli audiolesi? - Ancora. «La nuova piattaforma non consente agli audiolesi di poter seguire le sedute e quindi partecipare alla vita pubblica; non esiste infatti alcuna forma di sottotitolazione, nè in diretta, nè on-demand. Tradotto per equivalenza: “gli audiolesi non interessano al Comune di Barletta” con marchiana violazione di disposti normativi specifici! Lla nuova soluzione software non offre ai cittadini metodi di consultazione adeguati. A titolo esemplificativo: o l’home page pone dei limiti nel campo di ricerca per argomento o la sezione archivio non esegue la ricerca sull’ammontare delle sedute archiviate; infatti, ricercando tramite la parola “domanda”, il sistema restituisce solo la seduta del 28 luglio scorso. Ma in realtà detta parola è stata anche pronunciata durante la seduta del 6 settembre 2023; o la sezione archivio non consente la ricerca per oratore, ordine del giorno e partito politico o la piattaforma non consente la condivisione social in tempo reale del segmento audiovideo relativo al singolo intervento o argomento; la piattaforma non dispone della trascrizione interattiva indispensabile per consentire ai media, ai cittadini e a chiunque ne abbia interesse (anche organi inquirenti) di appurare agevolmente e dinamicamente se certe affermazioni sono state pronunciate; e qua mi astengo da considerazioni».

«Il tutto - continua Binetti - alla faccia della democrazia digitale! Altro che “Piano Triennale per l’Informatica per la Pubblica Amministrazione 2022-2024 che ha posto l’accento sulla necessità di favorire lo sviluppo di una società digitale, dove i servizi mettono al centro i cittadini e le imprese….”; altro che “il principio del digital & mobile first per i servizi, che devono essere accessibili…”; (tratto dalla Determina dirigenziale 1065 del 5 luglio 2023). Però in compenso si ha “un prodotto che andava incontro alle esigenze dell'intero Consiglio Comunale…..omissis…., perché superava il problema della gestione delle commissioni….omissis… e ci offriva anche una pagina personalizzata per ciascun consigliere comunale all'interno della quale venivano stralciati gli interventi in consiglio comunale e riportati, e venivano anche indicati tutti gli atti amministrativi, interrogazioni, interpellanze, mozioni, ordini del giorno e raccomandazioni che sono sottoscritte da quel consigliere comunale…..omissis….. Beh, serve una laurea in informatica? Serve un master in digitalizzazione dei sistemi informatici o della pubblica amministrazione? Siccome mi chiedono se sono un esperto, per valutare che questi servizi non sono presenti allo stato nei servizi del Comune di Barletta? Io credo di no! Serve soltanto un poco di attenzione, non di intelligenza, di attenzione” (tratto dalla seduta consiliare 28 luglio scorso)».

Conclusione: «Egregio Assessore, sempre tralasciando per economie di scritto la “specifica” comunicazione via pec del 28 luglio scorso di risposta ai temi di cui alla determina citata e all’intervento in consiglio comunale della stessa data, sulla base di questo brevissimo excursus “fattuale”, Lei come definirebbe la scelta compiuta dagli Uffici? Lo dico io: “Contraria all’interesse pubblico”».

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