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Trani, a lido Mongelli si mette il turbo: lavori con ripartenza veloce

 
Nico Aurora

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Nico Aurora

Trani lido Mongelli

La scadenza è fissata nel 2033, ma l’Unione europea ha tracciato la «deadline» dei balneari al 31 dicembre 2023

Domenica 28 Maggio 2023, 12:49

TRANI - Un’estate persa causa sospensione lavori e, proprio adesso che gli stessi sono partiti ed il lido aprirà, la concessione demaniale - qui come altrove - è prossima alla scadenza e l’investimento dovrà essere quanto meno ristorato affinché non vada in fumo. Siamo al lido Mongelli, una delle quattro spiagge libere con servizi del Comune di Trani. La scadenza naturale della concessione demaniale marittima sarebbe dovuta avvenire nel 2033, ma l’Unione europea ha tracciato la «deadline» dei balneari al 31 dicembre 2023 e messo un po’ tutti con l’acqua alla gola.

Eppure qui, nonostante la scadenza imminente, si sta lavorando in maniera persino forsennata per realizzare una nuovissima pedana per lo stazionamento dei bagnanti ed accesso in sicurezza al mare.

All’inizio della scorsa estate il dirigente uscente dell’Area urbanistica, Francesco Gianferrini, aveva disposto la sospensione dei lavori. Lo stop era arrivato in considerazione del fatto che l’area di cantiere presentava, a suo dire, due grosse criticità non previste nel progetto approvato: posizionamento di 14 blocchi in calcestruzzo lungo la battigia e modifica planimetrica delle dimensioni del chiosco bar servizi igienici e deposito attrezzature; modifica dello stato dei luoghi con apporto di materiale lapideo, livellamento dell’area detenuta in concessione con modifica delle quote esistenti, in violazione delle prescrizioni impartite con l’autorizzazione paesaggistica rilasciata nel 2018.

Nei giorni successivi fu effettuato un nuovo sopralluogo, dal quale si accertò che era stata effettuata soltanto «la sistemazione e ridistribuzione con livellamento del sedimento ciottoloso presente sul tratto di litorale, così come prescritto nella autorizzazione comunale rilasciata nel 2021, con l’obiettivo di posizionare i manufatti previsti in concessione e per la fruizione da parte dei bagnanti. La tipologia e ubicazione dei manufatti e opere accessorie sono provvisorie sino alla conclusione dei lavori». Ma ormai la frittata era fatta ed troppo tardi per aprire.

Questa volta il manufatto è autorizzato da tutti gli enti preposti ed il lido, secondo quanto fa sapere il progettista e direttore dei lavori, architetto Matteo Lettini, dovrebbe essere pronto entro metà giugno. I lavori, alla luce di quanto segnalato nella comunicazione di inizio degli stessi, sono eseguiti a cura della società Lcs group di Andria, di cui è amministratore Sabina Lorusso.

Si tratta di una pedana amovibile che richiama l’analoga struttura realizzata presso il lido Marechiaro (altra spiaggia libera con servizi del Comune di Trani) ed occupa una parte del Lido Mongelli lasciando quella sulla sua sinistra (guardando il mare) a disposizione della totale libera balneazione.

La spiaggia libera con servizi è quella che consente il libero accesso a tutti, pagando però i servizi che eventualmente si vogliano utilizzare, consistenti in sedie, sdraio, ombrelloni ed altre attrezzature.

L’investimento, alla luce di quello che si può notare dallo stato dei luoghi, appare consistente. Pertanto, in prospettiva di una imminente gara per la nuova concessione del lido, l’attuale concessionario dovrebbe chiedere ed ottenere la garanzia di un ristoro economico quanto meno pari alle spese che sta tuttora sostenendo.

Di certo, la materia delle concessioni demaniali marittime in scadenza è ancora irta di ostacoli ed interrogativi. E lo stesso sindaco, Amedeo Bottaro, si augura che il Governo chiarisca meglio tempi e modi di questi passaggi decisivi: «Mi rendo conto che il caso del lido Mongelli abbia del paradossale e fotografi perfettamente il rischio cui si stanno sottoponendo tantissimi balneari in tutta Italia. Il loro timore è di non vedere assolutamente ammortizzati tutti i costi che si stanno sostenendo in questa stagione ed il caso Mongelli è emblematico».

Ma anche il caso della concessione dell’ex ristorante La vela, oggi Gota, grazie alla quale è stato riqualificato un significativo di litorale della città, non è da meno: «Purtroppo è così - ammette Bottaro -: quello è il frutto di un investimento di svariati milioni di euro, realizzato di fatto l’anno scorso, e quindi certamente non può dirsi ammortizzato in uno o due anni. Ecco, allora anche io mi chiedo cosa accadrà lì ed è esattamente questo il problema che il Governo si deve porre, perché è chiaro che c’è da prevedere un fortissimo indennizzo al concessionario che potrà facilmente dimostrare quanto abbia speso soltanto due anni fa e che non potrà avere certamente ammortizzato in un solo anno di attività».

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