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l rebus della riapertura della «Andria-Canosa»

 
Davide Suriano

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Davide Suriano

l rebus della riapertura della «Andria-Canosa»

La Sp2 resta chiusa nel tratto da tempo ammodernato e nonostante i lavori siano terminati già da inizio 2022. Protestano i ristoratori di Montegrosso

Domenica 10 Luglio 2022, 12:33

ANDRIA - Ogni previsione o dead line per la riapertura è saltata definitivamente, e ad oggi non è dato sapere quando si concluderà questa vicenda. La strada provinciale 2 resta chiusa nel tratto ammodernato tra Andria e la borgata di Montegrosso, e fino a Canosa, nonostante i lavori siano terminati già da inizio 2022.

Da allora sono passati più di sei mesi tra annunci di sblocco imminente, slittamenti di data (entro aprile, metà maggio, fine maggio, primi giorni di giugno), alcuni “forse ci siamo”, ma alla fine c’è stato solo un nulla di fatto. Quasi 10 chilometri di asfalto nuovo, due carreggiate ciascuna con altrettante corsie, segnaletica verticale e orizzontale e tutto ciò che serve per un’arteria stradale assolutamente pronta per ospitare in sicurezza l’utenza veicolare del territorio. Eppure la realtà racconta ben altro.

Cittadini e lavoratori sono costretti ad utilizzare la viabilità alternativa offerta dalle complanari della sp2, peccato che le stesse ormai risultino devastate da tempo tra voragini importanti, tratti dissestati e conseguenti criticità in termini di sicurezza di persone e veicoli. In questo lungo periodo di chiusura sono stati registrati incidenti e soprattutto mezzi in “avaria” proprio a causa del cattivo stato di conservazione dell’asfalto sulle complanari. Quando piove, poi, i problemi aumentano. Le buche si riempiono d’acqua e non sono più facilmente visibili. In generale auto e mezzi più pesanti sono costretti a scartare i vari ostacoli con il rischio di impattare contro i veicoli che arrivano nell’altro senso. Insomma una situazione non più sostenibile e la sensazione è che la provincia di Barletta-Andria-Trani, per quanto desideri aprire la nuova sp2, non abbia pienamente la situazione sotto controllo, altrimenti non ci ritroveremmo ancora oggi qui a parlarne. L’ultimo aggiornamento in tal senso è l’invito a chiudere in anticipo l’appalto da parte del dirigente della Bat alla ditta che si è occupata dei lavori.

Cosa già avvenuta. Una mossa che nelle intenzioni avrebbe dovuto accelerare la procedura, ma così non è stato. E’ risaputo che gran parte delle problematiche giravano attorno all’accesso per Montegrosso (assente nel progetto iniziale). Una questione che ha fatto arrabbiare, e non poco, sia i residenti della borgata che le aziende del territorio. Da qui la scelta di lasciare temporaneamente una rotonda in prossimità del varco per la frazione andriese, di fatto l’unico tratto a rimanere cantierizzato. Il prossimo step sarà intercettare un finanziamento da circa 10 milioni di euro per completare in toto l’opera. Cosa serve ad oggi, dunque, affinché la situazione si sblocchi definitivamente? Dalla provincia nessuna novità mentre cittadini, lavoratori e viaggiatori di passaggio sono costretti ad intraprendere forzatamente le complanari. I disagi aumentano ancor di più con la bella stagione contraddistinta dalle consuete feste nelle sale ricevimenti.

L’Andria-Canosa, come noto, rappresenta un tratto fondamentale per raggiungere diverse strutture di quel tipo. Da più ristoratori e titolari del territorio arrivano lamentele dovute al fatto che i clienti per raggiungere i propri locali sono costretti a percorrere quelle complanari. E quando non si tratta di invitati ma semplici cittadini in cerca di un posto dove mangiare, spesso desistono pur di non mettere le proprie ruote sulle complanari. Questo è solo un piccolo esempio dei danni che a lungo andare potrebbero venire alla luce. Il rischio principale, lo ricordiamo, riguarda sempre quello della sicurezza. E su questo non si scherza.

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