BARI - Francesco Spina dimenticò di dichiarare che era sindaco di Bisceglie e che aveva in piedi due controversie civili, circostanze che gli avrebbero impedito di ricoprire l’incarico di consigliere di InnovaPuglia. È per questo che la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex primo cittadino, accusato di falso ideologico e false attestazioni a pubblico ufficiale.
La vicenda è un rivolo dell’indagine che a giugno 2020 vide l’archiviazione delle accuse per il governatore Michele Emiliano e il dirigente Nicola Lopane: secondo il pm Chiara Giordano si poteva «quantomeno dubitare che egli (Emiliano, ndr) in quel momento ritenesse concretamente sussistente la causa di inconferibilità» dell’incarico e che potesse «non esserne a conoscenza» in relazione al contenzioso. Spina è stato sindaco di Bisceglie fino al settembre 2017: il decreto Severino stabilisce che non è possibile ricoprire cariche di amministratore all’interno di una società pubblica prima di 18 mesi dal termine di un incarico politico. Allo stesso tempo aveva fatto causa alla Regione per il pagamento di vecchie parcelle legali, circostanza che secondo una delibera della giunta Emiliano lo rendeva incompatibile con la nomina.
Nel disporre l’archiviazione per Emiliano, il gip Antonella Cafagna valorizzò un parere specifico dell’Anac e ritenne che Spina non fosse inconferibile visto che non aveva deleghe operative nella società pubblica. In quanto alle cause pendenti con la Regione, il gip rilevò la «risalenza nel tempo delle controversie». Oggi tuttavia si apprende che proprio mentre veniva disposta l’archiviazione di Emiliano, il pm Giordano ha esercitato l’azione penale nei confronti dell’ex sindaco che il 2 agosto 2017 «ha attestato il falso scrivendo “NESSUNO” nella parte in cui era previsto che fossero indicate le cariche e/o gli incarichi ricoperti negli ultimi due anni», salvo poi presentare una nuova dichiarazione il 16 agosto (stavolta con l’indicazione della carica di sindaco) «dopo che erano stati sollevati dalla stampa (cioè da questo giornale, ndr) dubbi sulla licietà dell’incarico ricevuto nella società in-house in ragione della carica politica dallo stesso rivestita». L’accusa ritiene insomma che la falsa dichiarazione sia dolosa, in quanto «nel curriculum vitae messo a disposizione di InnovaPuglia», Spina «aveva indicato di essere stato eletto sindaco di Bisceglie il 3 giugno 2006 e di essere stato riconfermato nel 2011, omettendo invece ogni riferimento alla riconferma del 2013», e che in realtà avesse ricoperto incarichi operativi in InnovaPuglia nel periodo in cui il presidente si era dimesso. Per il resto, le due cause pendenti porrebbero Spina «in conflitto di interessi» con la Regione e dunque incompatibile. Dopo la conclusione delle indagini, Spina (con l’avvocato Mario Malcangi) ha sostenuto un lungo interrogatorio: ma i chiarimenti non hanno evidentemente superato i rilievi dell’accusa. L’udienza preliminare è in programma il 6 aprile davanti al gup Anna de Simone.