BARLETTA - La «benedizione» alla fine c’è stata. L’altra sera è stato lo stesso governatore Michele Emiliano a indicare la dirigente del Comune, Santa Scommegna, quale candidato sindaco della coalizione formata da Partito democratico, civiche riconducibili a Emiliano stesso (Con, Riformisti-Progressisti, Puglia Popolare, Senso civico, Emiliano Sindaco di Puglia) e al capogruppo regionale Pd, Filippo Caracciolo (Cantiere Barletta). Quanto alla Buona politica, che mercoledì mattina con Sabino Dicataldo e Giuseppe Dipaola aveva chiesto una «pausa di riflessione» per provare ad allargare il «campo» dell’alleanza a 5 Stelle, Coalizione civica, Articolo uno e Costituente democratica, mercoledì sera, invece, attraverso lo stesso Dipaola ha sottoscritto, come se nulla fosse accaduto, l’accordo sul «campo ristretto». Il principio di non contraddizione, soprattutto in questi tempi strani e grami, è naturalmente meno che un optional...
Sia come sia, è un fatto che l’appello dell’ex presidente del consiglio comunale Dicataldo, sottoscritto e rilanciato dall’on. Francesco Boccia, responsabile nazionale degli enti locali del Partito democratico, sia stato considerato irricevibile e cestinato dal presidente della giunta regionale. Che, pertanto, ha proceduto all’investitura della candidata già in pectore allo scranno di sindaco. Oggi, alle 19.30, la vicenda sarà all’esame della segreteria e del direttivo del Pd barlettano. Considerati i rapporti di forza nei due organismi, non vi dovrebbero essere problemi alla ratifica del fatto compiuto. Se poi 5 Stelle, Coalizione civica, Articolo uno e Costituente democratica volessero aggregarsi, beh, non ci sarebbero ostacoli. Ma potrebbero mai farlo, senza perderci la faccia, diventando così soci della second’ora di una alleanza che non hanno contribuito a formare per allergia diffusa alle civiche e alle piroette trasformistiche dei suoi esponenti?
Anche in questo caso, vale quello che si diceva prima a proposito del principio di non contraddizione: tutto è possibile, anche l’impossibile...
Nonostante ciò, comunque, aleggia l’ipotesi di commissariamento del Partito democratico. Come un fiume carsico, la possibilità appare e scompare da settimane da Bari in giù, dal livello regionale a quello comunale. Ora con i fatti barlettani e il guanto della sfida rilanciato nella contesa infinita fra Emiliano e Boccia pare tornare prepotentemente d’attualità. Come andrà a finire?
Intanto i 5 Stelle, attraverso l’ex consigliera comunale Maria Angela Carone, ringraziano Boccia, «per l'attenzione rivolta a Barletta e per l'invito a ripartire insieme dal percorso avviato dalle opposizioni in Consiglio. Siamo stati i primi a rivolgere questo invito alle forze politiche con cui abbiamo condiviso tre anni di opposizione, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta dal Pd locale, che ha preferito accogliere gli ex consiglieri di maggioranza e le loro forze politiche, protagoniste indiscusse del fallimento della precedente amministrazione». E poi: «Prendiamo atto della scelta del Pd che ha preferito quel metodo e quei candidati alla possibilità di lavorare ad un'alternativa nuova e radicale». Pietra tombale sul «campo largo»? Chissà. Domani, intanto, dovrebbe esserci la presentazione della candidata sindaco di Pd e civiche.