TRANI - È stato ritrovato in tarda serata in Contrada Puro, sulla strada tra Trani-Andria il furgone rubato la notte scorsa a Trani, nei pressi della Chiesa dei Santi angeli custodi all’associazione sportiva 'Oltre Sport' e di Famiglie Sma, che custodiva due costose sedie a rotelle con motore elettrico e tutta l’attrezzatura sportiva. Dopo il tam tam sui social finalmente una buona notizia: il furto infatti stava mettendo a rischio la partecipazione di cinque atleti pugliesi al primo ritiro della nazionale di Powerchair football, il calcio in carrozzina elettrica, a Jesolo il 13 maggio.
A segnalarlo un cittadino che ha chiamato il 112 confermando di aver rinvenuto un furgone bianco targato con all'interno del materiale sportivo e due sedie per disabili. Il furgone risulta essere danneggiato nella parte relativa al blocco di accensione. Sembra che non manchi nulla. I carabinieri di Trani hanno contattato il titolare della società sportiva per la restituzione.
L’atleta Donato Grande spiega che «il furgone è sensibilmente danneggiato» mentre «non riusciamo a capire» lo stato dell’attrezzatura.
IL COMMENTO DI EMILIANO E BOTTARO - «Si può ricominciare», scrive il governatore pugliese Michele Emiliano su Facebook. Mentre il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, sottolinea che «i danni si riparano e il sogno non si spezza».
LE PAROLE DI ZAIA - «Esprimo tutta la mia solidarietà, e quella dei Veneti, all’associazione Oltre Sport, a Donato Grande e ai suoi compagni di squadra. Non ci sono parole per definire questo atto, ignobile e vergognoso, che mette a rischio la partecipazione della rappresentativa azzurra pugliese al primo raduno nazionale di calcio in carrozzina». Lo afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia, commentando il furto e il danneggiamento del veicolo della Federazione Italiana Paralimpica Powerchair Sport, convocati per il collegiale nazionale.
«Questi atleti - prosegue Zaia in una nota - stamattina avrebbero lasciato Trani con il loro pulmino per raggiungere il Veneto e Jesolo, dove si svolgerà il collegiale di calcio giocato su carrozzina elettrica. Oltre al gesto in sé, è incomprensibile il motivo per cui siano state distrutte le loro attrezzature e le loro carrozzine, costruite a regola d’arte per affrontare questa sfida chissà da quanto immaginata e preparata. Un sogno che finalmente si sarebbe avverato. Stamani, invece, Donato e i suoi compagni hanno dovuto fare la conta dei danni anziché vivere con gioia e spirito di squadra il viaggio e il raduno nazionale, frutto di lacrime e sudore».
Per Zaia «in questo momento credo che solo la solidarietà e la vicinanza a questi atleti possa dare supporto e un segnale di speranza a una realtà che oggi ne ha sicuramente bisogno. Chiunque invece abbia commesso il furto, spero trovi il modo per riparare al danno, fisico e morale, perché probabilmente neppure immagina come queste carrozzine rappresentino il mezzo per fare la differenza in una vita contraddistinta principalmente da sacrifici. La passione per uno sport ha permesso a questi atleti paralimipici, affetti da disabilità motorie severe e gravissime, di superare diverse barriere arrivando oggi a indossare la maglia azzurra. Ai cinque campioni auguro di trovare la forza e le energie per affrontare anche questa sfida - conclude Zaia -, lasciandosi alle spalle questo atto meschino. In bocca al lupo ragazzi, Jesolo e i Veneti vi aspettano».