Domenica 07 Settembre 2025 | 05:44

«La Bat in mano alle mafie», fa rumore l’allarme di Nitti

 
 Nico Aurora

Reporter:

 Nico Aurora

Trani, Renato Nitti è il nuovo procuratore

L’arcivescovo di Trani: «Costruire l’alternativa attraverso progetti sociali». Piarulli (M5S): «Chiederò rinforzi al governo»

Martedì 20 Aprile 2021, 15:57

TRANI -«Si realizzino progetti che, aumentando in particolare le opportunità di lavoro e stabile abitazione, impediscano alle organizzazioni criminali di porsi come risposta ai bisogni di vita, in particolare dei più giovani». Così l’arcivescovo di Trani, monsignor Leonardo D’Ascenzo, ha commentato il grido dall’arme del procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti.
Come è noto nei giorni scorsi il capo dell’ufficio giudiziario di Palazzo Torres aveva posto in risalto la vulnerabilità della provincia di Barletta, Andria, Trani, nonché del circondario del Tribunale, qualificandoli come «depredati dalle mafie e assenti nell’agenda nazionale».

Un chiaro grido d’allarme ed un’autocritica allo stesso tempo, in cui rientra la stessa magistratura a causa dei recenti scandali che ne avrebbero minato la credibilità.
Per il procuratore Nitti il vulnus della Bat sarebbe nell’assenza dei principali presidi delle forze dell’ordine, dalla questura ai comandi provinciali di Carabinieri e Finanza. Ma è anche vero che, se la Bat offre il fianco alle mafie un po’ da tutte le parti, è per una carenza strutturale per la quale anche la Chiesa si sente chiamata a fare la sua parte: «È necessario intervenire affinché le forze dell’ordine e la magistratura siano messe concretamente in grado di contrastare i fenomeni criminali - scrive il presule di Trani -. Ed occorre, soprattutto, realizzare opere concrete (la diocesi di Trani negli ultimi anni ha promosso un microcredito in favore di giovani che vogliano avviare un’impresa, ndr). Costruiamo percorsi di educazione alla legalità, realizziamo progetti di solidarietà in favore delle famiglie in difficoltà economica, particolarmente in questo tempo di pandemia».

Sul fronte della politica la senatrice Angela Anna Bruna Piarulli, del Movimento 5 Stelle, che solo pochi giorni ha incontrato il procuratore a Trani, richiama a sua volta la non meno allarmante relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia e le sue interrogazioni ai ministri dell’Interno e Difesa: «L’allarme lanciato dal dottor Nitti - dice -, rilancia e amplifica la mia battaglia per il potenziamento dei livelli di sicurezza sul territorio tramite una maggiore presenza di forze di polizia e armate, a causa della molteplicità degli eventi delittuosi occorsi. In ogni caso tornerò a sollecitare il Governo facendo tesoro di un’analisi lucida come quella del procuratore di Trani».
In sede regionale, invece, si segnala la presa di posizione di Francesco Ventola, consigliere di Fratelli d’Italia e primo presidente della Provincia Bat: «Il motivo principale, per il quale aveva e ha ragion d’essere la sesta provincia era la necessità impellente ed improcrastinabile di organizzare i servizi di sicurezza, ordine pubblico e giustizia. Con le prime ed uniche elezioni provinciali e l’istituzione della Prefettura, nel 2009, si era partiti con il piede giusto. Poi, però, sono arrivati il depotenziamento delle province, ad opera del Pd di Renzi, ed il disinteresse di una classe politica, specie parlamentare. Bene ha fatto, quindi, il procuratore a riaccendere i riflettori su questo problema troppo spesso sottaciuto».

IL COMMENTO DI CONFINDUSTRIA - «La provincia di Barletta-Andria-Trani è prima in Italia per furti d’auto e svetta nelle classifiche nazionali per molti altri crimini. In questa situazione l’economia non può crescere e non può attrarre investitori, manager e cervelli": è l’allarme di Confindustria Bari BAT che si unisce alla denuncia pubblica del procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, che nei giorni scorsi ha segnalato la recrudescenza criminale nella sesta provincia pugliese.
«Quale manager o quale investitore può desiderare di venire a lavorare qui, in una zona che è prima in Italia per furti d’auto e infiltrazioni criminali? La criminalità non è solo un problema di ordine pubblico, ma è una pesante ipoteca sulla crescita economica del nostro territorio», argomenta il presidente di Confindustria Bari BAT Sergio Fontana, titolare di un’impresa farmaceutica a Canosa di Puglia (Bat). «La qualità della vita non interessa solo agli abitanti di un luogo, ma anche all’economia, perché è capace di attirare o respingere turisti, investimenti e capitale umano», sostiene Fontana. «Per la frequenza degli assalti ai TIR - rileva - ormai i clienti esteri non si accollano più il rischio di ritirare la merce, ma chiedono alle nostre fabbriche di sostenere l’onere del trasporto. Dobbiamo porre fine a questa situazione». Da qui il suo appello: «L'economia di questa provincia ha bisogno di più Stato per tornare a crescere. Le imprese e i cittadini hanno diritto ad avere maggiore legalità e sicurezza. Come le altre province, la BAT ha bisogno di avere una sua Questura e un proprio Comando provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, e sono felice che il prefetto Valiante abbia annunciato che in estate avremo anche qui questi importanti presìdi statali.»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)