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«Trani, appalti per salvare il calcio», chiesto il processo per Giancaspro

 
Antonello Norscia

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Antonello Norscia

«Trani, appalti per salvare il calcio», chiesto il processo per Giancaspro

L'ex patron del Bari imputato insieme al rieletto sindaco Bottaro

Sabato 17 Ottobre 2020, 08:34

Dopo alcune misure cautelari (eseguite a maggio 2019, nel frattempo venute meno) il clou della partita giudiziaria si inizierà a disputare il 21 gennaio davanti al gup del tribunale di Trani, Ivan Barlafante. Dovrà a valutare le 10 richieste di rinvio a giudizio formulate dal pm Giuseppe Francesco Aiello a conclusione dell’inchiesta «Chiavi della Città», coordinata dall’ex collega Silvia Curione (ora in servizio alla Procura di Bari). L’elenco dei 10 «convocati» per l’udienza preliminare è capeggiato dall’ex patron del Bari Calcio (società fallita e poi passata di mano) Cosmo Antonio Giancaspro. Ma spicca anche il nome del sindaco di Trani Amedeo Bottaro: la contestazione riguarda il suo primo mandato.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura nelle indagini condotte dalla Finanza di Bari, l’ex presidente Giancaspro sarebbe stato il finanziatore occulto della squadra di calcio della Vigor Trani per sollevarne le sorti. Ciò sarebbe avvento anche mediante la distrazione di fondi della Football Club Bari 1908, in particolare del ricavato dei parcheggi dello stadio barese «San Nicola». In cambio, grazie ad ad alcuni presunti prestanome, Giancaspro sarebbe stato favorito in alcuni appalti banditi dal Comune di Trani.

Oltre a Giancaspro e Bottaro sono accusati a vario titolo l’ex presidente della Vigor Trani Michele Amato, il tesoriere Michele Bellomo, l’ex vicepresidente della Vigor Alberto Altieri, l’imprenditore Maurizio Mosconi ed altri 4 indagati tra dipendenti, dirigenti ed amministratori comunali: il dirigente dell’area «affari generali e istituzionali e servizi alle persone» Leonardo Cuocci Martorano, l’ex segretario generale del Comune Carlo Casalino, il funzionario Pasquale Ferrante ed il consigliere comunale di maggioranza Diego di Tondo. A seconda delle rispettive presunte responsabilità, la Procura con l’avviso di conclusione delle indagini contestò i reati di associazione per delinquere (ipotesi caduta per Altieri, difeso dall’avvocato Amleto Carobello, ma rimasta ferma per altri 4 imputati), riciclaggio, autoriciclaggio, bancarotta, peculato, falso e abuso d’ufficio. Per gli inquirenti sarebbe stato «distratto denaro del Comune di Trani dalla sua destinazione pubblica naturale». Al centro delle attenzioni investigative la gestione di società riconducibili al cosiddetto Gruppo Giancaspro: Fc Bari 1908 spa, Albicocco srl, Apulia Re srl, Kreare Impresa srl, Stella Power srl. In previsione dell’udienza preliminare il Comune di Trani potrebbe costituirsi parte civile. Ma, in tal caso, la decisione non potrà esser adottata, né formalizzata, dal sindaco Bottaro.

«Quella delibera dell’esecutivo - sottolinea l'avvocato Mario Malcangi, difensore del sindaco di Trani - affidava la custodia e la manutenzione dello stadio alla società Vigor solo fino alla fine del campionato 2018, cioè giugno di quell'anno, riconoscendo a detta compagine il rimborso delle spese sostenute. Pertanto, si dissente totalmente dall'ipotesi accusatoria che considera detta somma quale restituzione degl'importi versati dai soci della Vigor per l'acquisto delle rispettive quote dell'associazione sportiva, ribadendosi, invece, che le stesse trovano piena legittimazione nella parte motiva dell'incriminato provvedimento amministrativo».

(foto Saverio De Giglio)

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