CORATO - Il fegato è stato destinato a Napoli. I reni a Bari. Le cornee, invece, sono state inviate alla banca degli occhi di Mestre, Venezia.
Ogni singola donazione restituirà a qualcuno qualcosa che aveva perso. Tutto grazie all’estremo gesto d’amore compiuto da un 71enne di origine coratina. L’uomo nei giorni scorsi è stato stroncato da un malore. Pur nel dolore, la sua famiglia ha generosamente fornito il consenso all’espianto che, per la prima volta, è stato effettuato nell’Ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie.
Nell’unità operativa di anestesia e rianimazione, diretta dalla dottoressa Antonietta Paccione, si sono quindi avvicendate tre équipe coordinate dal dottor Giuseppe Vitobello, responsabile del coordinamento trapianti dell’Azienda sanitaria locale della Bat, affiancato dalla dottoressa Liso e dal dottor Ruta.
Al termine dell’intervento, il fegato è stato prelevato dalla équipe di Bari e mandato all’Ospedale Cardarelli di Napoli; i due reni sono stati trasferiti a Bari dalla équipe di Foggia mentre le cornee sono state prelevate dalla squadra del dottor Pasquale Attimonelli, operativo a Trani, e inviate alla banca degli occhi di Mestre.
«Il nostro pensiero va sempre alla famiglia del donatore per questo gesto di amore», afferma il direttore generale della Asl Bt, Alessandro Delle Donne. «Aver potuto operare per la prima volta sull’Ospedale di Bisceglie - evidenzia il manager - dimostra che sulla donazione degli organi stiamo crescendo molto. Ringrazio tutti gli operatori che si sono avvicendati e che si sono impegnati al massimo per ottenere questo risultato, a partire dal direttore sanitario di presidio, il dottor Andrea Sinigaglia. Consentire un prelievo multiorgano non è affatto semplice - conclude Delle Donne - ma abbiamo mostrato di saper affrontare e vincere ogni sfida e soprattutto di poter contare sull’ottima e proficua collaborazione di tutti i nostri professionisti».
Si tratta della quinta donazione di organi del 2020 nella Asl Bt. Una di queste, a luglio scorso, ha riguardato ancora una volta Corato. Anche in questo caso, pur travolti dal dolore, i genitori di una ragazza stroncata da un malore a soli vent’anni decisero di donare le cornee della figlia.
Un gesto particolarmente consapevole e significativo, visto che la giovane aveva già fornito il proprio consenso alla donazione degli organi nel momento in cui aveva compilato i documenti per ottenere il rilascio della carta d’identità. Fino all’ultimo nobile gesto della famiglia del settantunenne.