BARLETTA - Nel 2015, si contavano sulle dita di due mani. Non arrivavano a dieci e la cosa non stupiva più di tanto. Stavolta, invece, c’è un vero e proprio boom dei candidati barlettani al consiglio regionale: sono 18, in una città di meno di 95mila abitanti. Roba da Guinness dei primati, da tarantolati della partecipazione democratica. Oppure ancora, della volontà di contarsi per conto proprio o per conto terzi. Sia come sia, è l’aritmetica applicata alla poltica.
Così, accanto ai big uscenti, i consiglieri del Partito democratico Filippo Caracciolo e Ruggiero Mennea, eterni duellanti e all’occorrenza alleati, ecco, ad esempio, gli «habitué» della competizione: c’è Rossella Piazzolla, nel 2015 candidata per Forza Italia (3.200 preferenze») stavolta per la civica «Con Fitto Presidente». E se nel 2015 Rosa Tupputi, attualmente assessore all’Edilizia privata nella Giunta Cannito, si candidava nella lista «Oltre con Fitto», stavolta cede il passo al fratello Giuseppe nella civica «Con», a sostegno di Michele Emiliano: insomma, questo e quello pari sono, specie a distanza di cinque anni.
C’è poi l’ex vicesindaco Marcello Lanotte. Si è dimesso per candidarsi per Forza Italia. «Una scelta di opportunità - ha detto - non c’era alcun obbligo di lasciare l’esecutivo». Nella lista «Emiliano sindaco di Puglia» poi hanno trovato contemporaneamente posto un fedelissimo del sindaco, il consigliere comunale Rocco Dileo, e l’ing. Franco Dimiccoli, che dopo aver collaborato con Cannito all’inizio della consigliatura, ha poi preso platealmente le distanze. Dileo, di matrice socialista, aveva dato vita a un vero e proprio derby con Carmine Doronzo (Sinistra italiana), consigliere comunale a Barletta, che nella lista Puglia solidale proprio non lo voleva. Poi il «dirottamento». Li chiamano «regionali», si potrebbero chiamare «comunali». Tutti candidati, appassionatamente...