Covid nella BAT, oltre 200 contagi tra bimbi e ragazzi in nove comuni
NEWS DALLA SEZIONE
Margherita di Savoia, 24enne morto mentre getta spazzatura: c'è l'inchiesta
Taranto, soldi e posti di lavoro per far votare gli amici del clan
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
i più letti
Verso il voto
Rino Daloiso
27 Giugno 2020
ANDRIA - La parola d’ordine più in voga anche in queste ore nel centrodestra è «unità». «Unità», va bene, ma in questo caso, al contrario della pubblicità del tempo che fu, «non basta la parola». Anzi.
Più che un obiettivo, l’«unità» evocata appare un auspicio friabile, smentito palesemente dalla situazione attuale. Anche all’indomani dell’arrivo dell’ex vicepremier leghista Matteo Salvini con annessa investitura di Antonio Scamarcio, 58 anni, vice presidente della Banca di Andria, già consigliere comunale di centrodestra 15 anni fa, ora indicato alla guida della coalizione che dovrà provare a riconquistare Palazzo di Città. La nomination «in presa diretta», almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto tagliare il nodo di ogni indecisione, di ogni residuo tentennamento e di persistenti perplessità. Ma così pare non sia stato. A partire dall’orientamento prossimo venturo delle liste civiche ascrivibili all’area di centrodestra: i loro esponenti saranno abbagliati dalla soluzione «pacificatrice» proposta da Roma in giù oppure seguiranno Nino Marmo, storico esponente cittadino del centrodestra, nella sua battaglia senza simboli alle comunali di settembre? Per il momento traccheggiano e soppesano, tanto c’è tempo fino alla consegna delle liste elettorali, subito dopo Ferragosto.
LA SITUAZIONE - Marmo, intanto, non se ne dà per inteso: candidato alla guida della città era, candidato alla guida della città rimane. Salvo sorprese dell’ultim’ora, certo, ma la sua carriera politica parla per lui e non lascia presagire ripensamenti dell’ultima o della penultima ora.
LA CITAZIONE Del resto, la citazione tratta da Tolkien a proposito de «Lo Hobbit» (Non aver paura Mithrandir. Tu non sei solo. Se mai dovessi aver bisogno del mio aiuto, io arriverò. ……che ora cominciamo!»)
lascia chiaramente intendere i suoi programmi e propositi. La frattura maturata con l’ex sindaco Nicola Giorgino, approdato alla Lega, appare insanabile. Né aver pescato il candidato sindaco nell’area di Forza Italia più che in quella cresciuta all’ombra di Alberto da Giussano, per quanto mossa abile e potenzialmente persuasiva, ha finora dato i suoi frutti.
Quindi, al momento sono ancora cinque gli aspiranti sindaci, pronti a sfidarsi nella competizione di domenica 20 e lunedì 21 settembre: Antonio Scamarcio per il centrodestra ufficiale, che mette insieme i simboli di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e civiche d’area. Nino Marmo correrà per il centrodestra che non si riconosce nell’intesa appena sancita, più liste civiche a sostegno. Michele Coratella guiderà il Movimento 5 Stelle, Giovanna Bruno il centrosinistra e movimenti civici d’area, Laura Di Pilato un raggruppamento civico.
Ma di qui alla presentazione delle liste (meno di tre mesi) la strada è ancora lunga.
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su