TRANI - Per il processo sul disastro ferroviario della vecchia Bari Nord – costato il 12 luglio 2016 nella tratta Andria-Corato 23 morti e 51 feriti - indosserà la toga il presidente del Tribunale di Trani. Sarà, dunque, Antonio De Luce a presiedere, dall’udienza di domani nel carcere di Trani, il nuovo collegio giudicante dopo la ricusazione del precedente composto da Giulia Pavese, Paola De Santis e Filomena De Rosa. Completano il nuovo collegio, quali giudici a latere, Marina Chiddo e Sara Pedone. Come si ricorderà erano stati i difensori di Ferrotramviaria Spa (che nella processo ha la veste di imputata, quale persona giuridica, e responsabile civile) a ricusare il vecchio collegio, “reo” di averla definita «inaffidabile» nell’ordinanza con cui il 7 maggio accolse la richiesta di alcune parti civili di citare come responsabile civile la Regione Puglia, già parte civile, concedente la ferrovia a Ferrotramviaria.
Secondo la tesi della Società, si trattò di «un’irrituale ed illegittima anticipazione del giudizio». Non fu il solo motivo dell’istanza ricusazione. Un altro riguardava il solo giudice De Santis. Nominata quale membro del collegio, chiese di astenersi per il rapporto di parentela che la lega ad alcune parti civili: i parenti della vittima Enrico Castellano. Ma la Pavese, delegata dal presidente del tribunale De Luce, rigettò l’istanza della collega. Ferrotramviaria evidenziò anche il ruolo altamente mediatico di Daniela Castellano (figlia di Enrico e presidente di un’associazione dei familiari delle vittime «portatrice di interessi collettivi».
Il 25 giugno la quarta sezione penale della Corte d’Appello di Bari (Filippo Labellarte, Alessandra Piliego, Vittorio Contento) accolse la ricusazione. Non si addentrò nei profili familiari ma chiosò: «l’anticipazione del giudizio contenuta nell’ordinanza del 7 maggio non può esser letta in maniera isolata, rappresentando l’ultimo tassello di una sequenza di atti che ha progressivamente inciso sull’immagine del Collegio».