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Barletta, a 2 anni rischia di soffocare: salvato dal vicino di casa

 
Michele Piazzolla

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Michele Piazzolla

Il piccolo si è accasciato dopo che un boccone gli era andato di traverso

Venerdì 28 Giugno 2019, 10:38

L’angelo custode della porta accanto. È la storia di un bambino di due anni salvato dal soffocamento grazie all’intervento del vicino di casa. Non un atto di eroismo, ma un gesto di vitale freddezza e tempismo che ha evitato spiacevoli conseguenze al piccolo e alla famiglia. E’ accaduto in una normale giornata: un bimbo stava mangiando, ad un certo punto un boccone si è messo di traverso, togliendogli la respirazione. La mamma si è accorta che il figlio si era accasciato, ha urlato, sola in casa, è corsa a chiedere aiuto bussando alla porta dei vicini di pianerottolo.

E proprio il marito della signora accanto, si è precipitato, soccorrendo il bimbo e riuscendo a fargli sputare il boccone, salvandolo dal soffocamento. L’episodio è accaduto circa un mese fa. E solo ora la mamma del bimbo, dopo tanto spavento, trova la forza di raccontare cosa avvenne quel giorno. «Era il 31 maggio scorso verso le 14,45 stavo dando da mangiare a mio figlio all'improvviso mi accorgo che il bambino non respira più, si accascia sul seggiolone e diventa scuro, capisco subito che la situazione è grave, presa dal panico cominciai ad urlare, ebbi solo la forza di suonare il campanello dei miei vicini di casa, fortuna vuole che mi apre la porta il signor Antonio il quale, mi fa delle domande sull’accaduto e vedendo le condizioni del bambino senza esitare, con molta freddezza si pone il bimbo sul braccio e si inginocchia, cominciando a dare dei colpetti dietro la schiena, nel frattempo urla sua moglie e ad altri vicini accorsi per le grida, di chiamare il 118».

«Non vi sono parole o modi per descrivere quei secondi interminabili – prosegue il racconto della giovane mamma - dove, ti guardi intorno e vedi volti disperati e in lacrime, non hai più la cognizione del tempo ti senti in un vortice che ti soffoca e ti isola dal mondo». E ancora: «Antonio non era solo intento a salvare il mio figlio ma si preoccupava anche di consolarmi, mi sussurrava, tranquilla ci riusciamo, tranquilla si salva, tranquilla, poi dalla bocca di mio figlio fuoriesce un boccone di cibo da quel momento incomincio a sentire qualche piccolo lamento, a quel punto quell'angelo si alza di scatto si stringe il bambino al petto con tanto amore e delicatezza come fosse suo figlio, comincia a correre come un matto giù per le scale per andare incontro all'ambulanza».

Scampato il pericolo la corsa all’ospedale: «Nel frattempo arriva mio marito con la macchina e con lui corrono subito in ospedale dove il bambino viene accolto per avere le giuste cure». La giovane signora, attraverso la Gazzetta ringrazia pubblicamente Antonio: «Ancora oggi non trovo le parole per ringraziare l'angelo custode della porta a fianco così nominato da altri condomini. Una persona che ormai farà parte della mia vita e che porterò nel mio cuore. Se non fosse per te Antonio, quel maledetto venerdì 31 maggio la mia vita, quella di mio marito del nostro piccolo, doveva essere insegnata da un destino che nessuna mamma accetta. Grazie!».

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